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La torre della discordia

È ancora aperto il braccio di ferro tra la Italgelatine e il Comune di Santa Vittoria, anche se sembrerebbe in dirittura di arrivo una soluzione all’annosa querelle, iniziata con il permesso a costruire la ormai famosa “torre di macinazione”.

L’iter per ottenere il benestare della nuova parte di stabilimento era stato complesso e lungo, poiché da una parte se ne temeva l’impatto visivo, dall’altra si sosteneva il progetto quale indispensabile al prosieguo dell’attività dell’azienda.

I 35 metri della torre erano destinati ad accogliere, infatti, l’impianto “a caduta”, con cui si produce il gel che riveste le pillole medicinali per le aziende farmaceutiche di tutto il mondo.

La torre di macinazione di Santa Vittoria

Per risolvere il problema della mimetizzazione dell’edificio, era stata proposta una copertura in legno, con sagomeche riproducessero la vegetazione locale. A garanzia di tali lavori di mimetizzazione, di rispetto dei tempi costruttivi e di sistemazione del rio Genta e del terreno circostante, era stata rilasciata una fidedeiussione a vantaggio del Comune di 364 mila euro. Poi si optò per un camuflage pittorico, con tanto di alberi in basso e cielo in alto. La soluzione trovata dagli architetti Gianni Arnaudo di Cuneo ed Enrico Girola di Alba, era piaciuta a molti. In primis alla presidente di Italgelatine, Sandra Lesina Vezza, che aveva commentato: «Ho la gratificazione meritata, poiché da più parti si mormora che questa soluzione potrebbe essere presa da esempio per altre mimetizzazioni di capannoni e impianti produttivi in Langa e Roero».

Ma non a tutti era piaciuta l’idea, né il mancato rispetto delle scadenze progettuali, tanto che a marzo 2010 il capogruppo di minoranza Bruno Montanaro ha presentato un’interpellanza: «C’è una convenzione che ha stabilito dei tempi che non sono stati rispettati, né per la torre, né per il rio Genta. La fideiussione deve essere riscossa dalComune ». Il sindaco Marzia Manoni dichiarò in quella riunione piuttosto accesa: «La mozione è stata rimandata, dopo un incontro con l’Amministratore delegato dell’azienda».

Italgelatine aveva spiegato che i lavori erano stati rallentati per colpa della crisi economica mondiale, che ne aveva condizionato il completamento. Così all’ultima riunione del Consiglio comunale, Italgelatine ha presentato una istanza per far accettare la diversa disposizione del rivestimento della torre, già approvata dalla Commissione edilizia il 27 gennaio. Ha comunicato, inoltre, di aver provveduto alla sistemazione del rio Genta tra la ferrovia e la statale 231, e che a breve ne completerà la messa in sicurezza con recinzione e guard-rail. Confermata anche la volontà aziendale di introdurre nella torre i macchinari mancanti e attivare la produzione di gel entro il 28 febbraio 2013, pena il “taglio” della torre stessa a 10 metri di altezza.

La società santavittoriese verserà al Comune 100 mila euro per interventi di mitigazione ambientale da realizzarsi in tre tranche, di cui l’ultima a fine febbraio 2013. Allo sblocco della fideiussione esistente, sarà istituita una nuova fideiussione di 10 mila euro, a garanzia del mantenimento in efficienza del camuflage. Con 8 voti favorevoli, 2 voti contrari (Renato Badellino e Bruno Montanaro) e l’astensione di Aldo Sartore, la proposta è stata accettata.

Paolo Stacchini

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