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Condannati… a lavorare per il Comune

Anche a Bra si potrà scontare una condanna… in Comune. La Giunta ha approvato la convenzione con il Tribunale di Alba per usufruire dell’attività svolta da persone condannate a svolgere lavori di pubblica utilità.

«Il giudice penale può infatti applicare», spiega l’assessore comunale al personale, Biagio Conterno, «su richiesta dell’imputato, una pena alternativa al carcere o alla multa, disponendo che svolga un’attività non retribuita da svolgere a favore della collettività presso Stato, Regioni, Province, Comuni o enti e organizzazioni di assistenza sociale e di volontariato».

L’accordo da stipulare con il Tribunale di Alba, che avrà una durata di cinque anni, prevede l’utilizzo contemporaneo di un massimo di tre condannati al lavoro di pubblica utilità. Queste persone verranno impiegate nel settore dei lavori pubblici e in quello dei servizi sociali.

A carico del Comune sono le spese per l’assicurazione Inail obbligatoria per legge e l’assicurazione per la responsabilità civile nei confronti di terzi. I funzionari comunali a cui verrà affidato il coordinamento delle attività dei condannati e che dovranno dare loro le istruzioni sul lavoro da svolgere, terminato il periodo previsto dalla sentenza, stileranno una relazione sul lavoro svolto.

La legge prevede che la prestazione abbia una durata di non più di sei ore di lavoro settimanale, da svolgere con modalità e tempi che non pregiudichino le esigenze di lavoro, di studio, di famiglia e di salute del condannato. Tuttavia, se il condannato lo richiede, il giudice può ammetterlo a svolgere il lavoro di pubblica utilità per più di sei ore settimanali. In caso di violazione degli obblighi, su richiesta del pubblico ministero, il giudice può revocare la pena alternativa e mandare il condannato in carcere o imporgli il pagamento della multa.

Diego Lanzardo

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