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La laurea non è obbligatoria

Quattro giorni d’incontri e quasi cinquanta facoltà universitarie e istituti presentati agli studenti dell’ultimo anno di scuola superiore.

Il settimo Salone dell’orientamento, organizzato dall’Informagiovani di Alba, con la collaborazione della fondazione Ferrero, è cominciato lunedì 21 febbraio, con una tavola rotonda. Nei giorni successivi, a disposizione degli studenti, presentazioni dell’offerta formativa di diverse facoltà universitarie, Politecnico, Accademie e similari, stand e uno spazio riservato agli ex allievi delle scuole superiori, i quali hanno fornito indicazioni sulle facoltà.

«Ho respirato un’atmosfera non troppo illusa», commenta Elena Lovera, presidente dei Giovani imprenditori di Cuneo, la quale ha introdotto la tavola rotonda. «Ho visto ragazzi svegli e informati. Purtroppo, le aspettative sono troppo elevate e i genitori vedono opportunità con gradi di studi più alti, quando invece le professionalità più richieste oggi non comporterebbero la laurea. Per questo il nostro consiglio è sempre di orientarsi su un percorso che tenga ben presente i dati territoriali. Alba ha il vantaggio di essere una città trainante non soltanto in provincia, ma anche per tutta l’economia regionale».

Laurea: davvero necessaria?

Da fonti Unioncamere, la top ten delle figure professionali più ricercate in provincia di Cuneo nel 2010 vede ai primi posti impieghi per cui non occorre l’Università: servono addetti alle vendite, alla ristorazione e ai pubblici esercizi e tecnici dell’amministrazione e dell’organizzazione; inoltre, sono richieste le cosiddette low skill, tra cui spicca la richiesta di addetti ai servizi di pulizia e lavanderia, personale delle costruzione e assimilati.

Pur in un contesto di ridimensionamento delle assunzioni, nel 2010 si evidenzia una crescita della quota degli impiegati sul totale delle assunzioni, che raggiungono il 9,5%. Viene registrato ancheun lieve aumento della quota di professionalità dirigenziali e impiegatizie con elevata specializzazione. Stabile è invece la richiesta di operai specializzati e professioni tecniche.

Per quanto riguarda i livelli di istruzione, si mantiene il trend di crescita di personale laureato (10,3%) e cresce la domanda di figure in possesso di diploma o titolo post-diploma (48,2% contro 46,1 del 2009). Scende di 5 punti percentuali la richiesta di personale con qualifica professionale. Leggermente in salita le assunzioni di persone in possesso del titolo di scuola dell’obbligo (29,1% contro 26,6% del 2009).

Il titolo di studio maggiormente richiesto sul mercato del lavoro locale è il diploma di scuola superiore; per quanto riguarda il livello secondario e post-secondario, mancano figure di indirizzo elettrotecnico, mentre le lauree richieste si confermano quelle a indirizzo economico e ingegneria industriale, sanitario e paramedico, chimico-farmaceutico e psicologico.

Per contro, e sembra un paradosso, il 35 per cento delle assunzioni nel 2010 risulta di difficile reperimento, soprattutto per le professioni tecniche (distribuzione commerciale e vendita al minuto), ingegneri e periti meccanici.

«Speriamo di avere messo in luce le maggiori richieste da parte delle aziende», spiega Lucilla Ciravegna, responsabile del Centro per l’impiego Alba- Bra.

«È necessaria la conoscenza delle lingue straniere, almeno dell’inglese e del tedesco. Le competenze informatiche sono date per scontate. Ma sono importanti le capacità relazionali e l’abilità di organizzare e coordinare, oltre la predisposizione a saper lavorare in team. Da non sottovalutare poi la disponibilità a trasferte e spostamenti anche di lungo periodo. Occorre, inoltre, guardare dentro se stessi».

Cristina Borgogno

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