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Monili antichi ad Alba

Collana in pasta vitreaRitorna ad Alba il nastro d’oro, ornamento femminile appartenente al corredo di una sepoltura romana di via Rossini, scoperta tempo fa. Fino ad ora custodito nei magazzini della Soprintendenza per i beni archeologici del Piemonte ed esposto per mostre di rilevanza nazionale, il nastro sarà il “pezzo pregiato” della mostra che sarà allestita nel museo albese, intitolato a Federico Eusebio. Un’esposizione curata e proposta per stimolare una riflessione sul gusto per la bellezza e la cura per il corpo nell’antichità attraverso gli oggetti femminili rinvenuti nelle necropoli del cuneese dalla Preistoria al Medioevo. Nasce così, attraverso il progetto e il coordinamento scientifico di Egle Micheletto e Maria Cristina Preacco della Soprintendenza e di Luisa Albanese del museo Eusebio, la mostra Ornamenta femminili ad Alba e nel cuneese in età antica, che vedrà il nastro riunito finalmente alla restante parte del corredo e destinato a rimanere nella collezione del museo Eusebio. Accanto all’ornamento dell’acconciatura di una matrona romana di Alba Pompeia saranno esposti otto armille (bracciali) datati all’età del bronzo – periodo compreso tra 3.500 e 3.200 anni fa – e rinvenuti – spezzati intenzionalmente nel rito funebre – nella necropoli di corso Piave. Due corredi funebri romani provengono da Beinette. Tra gli oggetti che le compongono vi sono armille in argento – deposte nella tomba di una defunta in tenera età – con la particolarità di essere identiche a quelle trovate in due altre località, a Torre Acceglio e a Carrù. Parure composte da orecchini in oro e gioielli in pasta vitrea porteranno il percorso all’alto Medioevo: sono stati scoperti nella necropoli longobarda di Sant’Albano Stura, venuta alla luce durante i lavori dell’autostrada Asti-Cuneo. Si tratta di reperti di valore per gettare luce sulla cultura e sulla storia dei Longobardi.

Luisa Albanese

 

Luisa Albanese del museo “Eusebio di Alba (Marcato).


La mostra sarà presentata oggi, martedì 5 aprile, alle 11, in Comune, dall’assessore alla cultura di Alba, Paola Farinetti, e da Maria Cristina Preacco. L’inaugurazione della mostra – che rimarrà aperta fino a dicembre – è in programma per sabato 16 aprile, alle 11. A seguire verrà inaugurata la risistemazione dell’area archeologica di San Cassiano, effettuata attraverso la recinzione, l’aggiunta di siepi e di un pannello didattico dopo anni di degrado. Alle 16 invece, in sala Beppe Fenoglio, Giovanni Donato, funzionario della Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici, illustrerà le operazioni di restauro e l’inquadramento storico-artistico dei materiali lapidari provenienti dal Palazzo vescovile e in seguito esposti nel cortile del liceo Govone. Il Lapidario, censito, studiato e parzialmente restaurato, sarà temporaneamente ospitato e visibile nella sala Maccario del Museo civico.

Nella stessa giornata don Valerio Pennasso presenterà al pubblico il progetto del Museo diocesano.

Chiara Cavalleris

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