Settimana della comunicazione. Carlo Nesti apre ad Alba

Carlo NestiSarà Carlo Nesti, apprezzato giornalista sportivo, opinionista televisivo, blogger riconosciuto e scrittore cattolico di successo, a inaugurare la Settimana della comunicazione di Alba.

Lunedì 30 maggio, dalle 21, nella sala Fenoglio, con ingresso libero, verrà affrontato il ruolo educativo dello sport nella formazione giovanile e il punto di partenza sarà Il mio circuito si chiama Paradiso, l’ultima fatica editoriale di Nesti edita dalle Edizioni San Paolo.

«È la mia autobiografia», spiega, «e il terzo libro della mia personale trilogia. Nel 2007 scrissi Viaggio di ritorno, dove la fantasia sposa il romanzo per raccontare la conversione dall’indifferenza alla solidarietà di un quarantenne. Poi nel 2008 pubblicai Il mio psicologo si chiama Gesù, in cui applico la teoria da cristiano. E ora ho chiuso il cerchio con quella che considero la pratica da cristiano.

Io ho sempre avuto radici cattoliche, ma tra i 20 e i 50 anni le ho messe tra parentesi perché sopraffatto dagli interessi della vita privata. Poi inizi a farti domande sulla vita e quando trovi una risposta, viene fuori il tuo passato. La vita è legata alle radici, ma tutto era rimasto nascosto».

La storia professionale e umana di Carlo Nesti si è sposata (e spostata) in lungo e in largo con lo sport. Da giornalista per il Guerin sportivo e Tuttosport fino a diventare il “cantore”, per Novantesimo minuto, delle vicende calcistiche di Juventus e Toro e il telecronista principe dell’Italia Under 21 per la Rai.

Una lunghissima carriera ricca di premi e soddisfazioni che invece di placare la voglia di conoscenza e curiosità, l’ha spinto a indagare sulla propria fede. «Nessuna folgorazione», precisa Nesti, «e io non mi sento parte di chi si è convertito. Semplicemente ho messo un altro paio di occhiali, con lenti che mi hanno fatto vedere le cose in modo differente: non solo nel presente, ma nel passato. Ho sofferto per passaggi negativi, ma poi ti rendi conto che erano utili per aprire altri scenari. Il mio percorso è stato bello anche a livello terapeutico: ho fatto pace col passato e ho abolito i rimpianti. La logica cristiana dà valore alla sofferenza, nel Vangelo gli umili e gli oppressi sono portati al primo posto delle Beatitudini. Così accetti il bene e il male».

Il libro Il mio circuito si chiama Paradiso è dedicato a «tutti coloro che, nella vita, continuano a sognare. E lo fanno a costo di soffrire».

Da Fausto Coppi a Bearzot, dal Grande Torino alla tragedia dell’Heysel, da Sivori a Nino Benvenuti: la storia dello sport si affianca alla vita di Nesti fino a trasformarsi in una riscoperta della fede a tappe.

«In un disegno che ho in camera, Achille Superbi ritrae Gesù come un allenatore su una panchina di calcio. La grande forza del cristiano è sapere che in panchina c’è la persona che ti conosce meglio di tutti perché ti ha creato: la preghiera quindi è la trasmissione mentale che c’è tra noi giocatori e il nostro allenatore».

La Settimana della comunicazione, poi, proseguirà con la scrittrice Isabella Bossi Fedrigotti (Se la casa è vuota, il 1° giugno in fondazione Ferrero) e Leonardo Manera, comico di Zelig, che sarà ospite in sala Ordet il 3 giugno. Per questi due incontri sono già in distribuzione i biglietti d’ingresso gratuiti.

Gianluca Oddenino

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