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Capitale cinese in Miroglio

Intesa San PaoloMiroglio vuole crescere in Cina, come ha detto Gazzetta la scorsa settimana. Il mercato dei consumi italiano è in forte contrazione, i competitors fanno strada soprattutto nei Paesi in via di sviluppo e il colosso tessile albese non può certo stare a guardare. E affila le armi.

I cinesi nel capitale di Miroglio. Alla fine della settimana scorsa, il Gruppo ha stretto un’alleanza strategica con Mandarin capital partners, il più grande fondo di private equity euro-cinese, costituito da Intesa San Paolo, China development bank e The exportimport bank of China. In base all’intesa, i cinesi acquisiranno una quota del 4% del capitale sociale di Miroglio, riconoscendo al gruppo un valore globale di circa 1 miliardo di euro. Tali risorse saranno destinate all’acquisizione di aziende cinesi della moda per promuovere la loro crescita: in questo modo, si rafforzerà l’attività diretta del gruppo Miroglio in Cina, e cioè in quello che è destinato a diventare il più grande mercato del mondo.

In base all’accordo, Miroglio acquisirà aziende cinesi e le aiuterà a rafforzare le competenze e il business, attraverso l’esperienza che il management di Miroglio potrà apportare, il know-how maturato nel settore moda italiano e la sua conoscenza del mercato cinese sviluppata grazie alle partnership con aziende locali già in essere. Dal canto suo, Mandarin supporterà il partner cinese nel quale il gruppo Miroglio avrà investito per migliorare la gestione contabile e finanziaria e la corporate governance. A questo fine nei mesi scorsi è già stato avviato un processo di scouting di aziende cinesi passibili di acquisizione. L’attenzione si sta focalizzando su settori di nicchia dalle promettenti prospettive di sviluppo, come la moda e i beni di lusso, ma anche la farmaceutica e l’healthcare. «Le aziende del fashion system cinese negli anni recenti sono cresciute a tassi elevati, grazie al traino costituito dal mercato di consumo locale», hanno dichiarato fonti del Gruppo. «Tuttavia, esiste ancora un importante gap con i principali player europei. I principali problemi includono una strategia di espansione poco chiara e un posizionamento del brand spesso poco definito, una forte concorrenza indistinta e la mancanza di influenze internazionali». Le possibilità di sviluppare nuovi business, dunque, ci sono e sono allettanti, secondo il Gruppo albese.

Ma chi sono questi cinesi? Mandarin capital partners è un fondo di capitali (cosiddetti private equity) che investe in aziende italiane medio – grandi con progetti di sviluppo in Cina. L’obiettivo strategico del fondo è generare elevati ritorni, attraverso lo sviluppo di tali aziende nel mercato cinese.

La priorità è internazionalizzarsi. Miroglio ha chiuso i conti 2010 con un fatturato di 997 milioni di euro, segnando un +7% rispetto all’anno precedente. La crisi dei consumi italiani, tuttavia, detta come priorità l’internazionalizzazione dell’azienda, che ha ancora il suo mercato di riferimento in Italia, dove realizza il 70% del fatturato. Ed è questa anche la posizione espressa dall’amministratore delegato Giuseppe Miroglio, che ha sottolineato la scorsa settimana anche la necessità di rilanciare in maniera più incisiva le politi – che di marketing del Gruppo, in m o d o da differenziarsi dalla concorrenza sempre più agguerrita del settore tessile.

Alessandro Cassinelli

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