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Il lato oscuro del voto: stop alle tariffe, ma pure agli investimenti

Fulvio BaratellaParliamo con Fulvio Baratella, presidente del Consiglio di sorveglianza di Egea, per comprendere i risvolti del voto referendario sul sistema idrico locale. La distribuzione dell’acqua albese è affidata alla società – interamente privata – Tecnoedil, presto presieduta da Renzo Meinardi, che fa capo al gruppo Egea.

1. Che cosa cambierà ad Alba dopo l’abrogazione delle norme che prevedevano la sostanziale privatizzazione del servizio idrico, Baratella?

«Prima esisteva la possibilità di applicare una maggiorazione del 7 per cento sulle tariffe: cifra variabile in proporzione agli investimenti previsti (ad esempio, migliorie agli impianti di distribuzione). Ora questa percentuale è stata rimossa. In altre parole, manca una regola che disciplini i profitti. Siamo sprovvisti di un parametro che consenta una programmazione lungimirante ed efficace alle aziende, siano esse pubbliche o private».

2. In pratica, non farete investimenti?

«Per quanto riguarda Tecnoedil, garantiremo gli investimenti concordati nell’arco dei prossimi 6-12 mesi. Difficile ipotizzare scenari a lungo termine: siamo in attesa di una definizione normativa».

3. Da come parla, non sembra concordare con il risultato referendario. Non crede che, nel contesto italiano, un’apertura massiccia al privato sarebbe esitata in un quadro di mancata trasparenza, di speculazione e di approssimazione?

«A questo proposito conviene ricordare che pure le società pubbliche, le cosiddette “municipalizzate”, vengono sovente utilizzate dalle amministrazioni per produrre reddito, per generare profitto. Non mancano gli esempi di attività proficue, da parte di questo tipo di imprese, condotte al di fuori dei confini geografici del territorio di immediata competenza. E poi, anche i Governi di centro- sinistra hanno più volte tentato di compensare le debolezze di un sistema esclusivamente pubblico immettendo “elementi” di privato nel tessuto gestionale del servizio idrico. Dunque la questione è parzialmente svincolata dal discorso politico».

4. Quindi, secondo lei, anche il pubblico verrà penalizzato dal risultato referendario?

«Diciamo che la contingenza attuale “stoppa” un po’ tutti. Congela le prospettive future, fino a nuova ridefinizione dell’impostazione generale. Difficile aggiungere ulteriori dettagli».

m.v.

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