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Non rinunciamo al castello

Il più affollato e partecipato Consiglio comunale che il paese roerino ricordi negli ultimi vent’anni si è concluso, nella notte fra venerdì 10 e sabato 11 giugno con l’impegno da parte del sindaco Franco Artusio a convocare una riunione con rappresentanti di Provincia e Regione. Guarene non intende rinunciare al castello e proverà fino a domenica 26 giugno (termine ultimo per l’esercizio della prelazione di enti pubblici sul bene) a sovvertire quello che pareva l’ordine naturale delle cose: l’acquisto del maniero per 7 milioni di euro (per la sola nuda proprietà) da parte della Sical Hotel di Guido Artusio e Marco Gallo, formalizzato il 27 aprile.

Come riuscire in questa, che, tenendo conto delle cifre e del poco tempo a disposizione, sembrerebbe una impresa disperata? Costituendo una fondazione ad hoc per tentare l’acquisto del castello che potrebbe nel futuro, secondo quanto suggerito dal consigliere di minoranza ed ex sindaco Carla Boffa, diventare un simbolo per il Roero e le Langhe e la sede centrale del progetto di tutela della zona da parte dell’Unesco.

A indicare la via della fondazione, a fine riunione, è stato il commercialista, guarenese d’adozione, Giuseppe Girello, che si è offerto di fornire consulenza non retribuita per l’eventuale costituzione della stessa. Il professionista ha specificato: «Occorre un progetto strategico credibile, il castello è un bene di utilità comune, ma per ottenere un risultato servirà la disponibilità di Provincia e Regione perché il Comune da solo non può accollarsi un tale onere».

Il professionista ha portato l’esempio di quanto di buono fatto dalla fondazione per l’ospedale Alba-Bra di Verduno in grado di raccogliere in un anno oltre 10 milioni di euro da donazioni di privati. Secondo il professionista potrebbero, in presenza di un progetto credibile, essere le banche ad anticipare i soldi necessari.

La proposta di Girello è stata accolta con favore da tutti i presenti e apprezzata dal Sindaco che, pur esprimendo perplessità («Dobbiamo sapere che 7 milioni di euro sarebbero sufficienti solo per l’acquisto della struttura, tra beni mobili, e interventi di messa in sicurezza la cifra potrebbe più che raddoppiare»), ha garantito che sarà convocata una riunione con rappresentanti di Provincia e Regione per valutare un’eventuale strategia comune.

Il consigliere di minoranza Ugo Costantino ha suggerito di realizzare «un financial project con un partner privato, per approdare a un’acquisizione pubblico-privata».

Anna Lusso, invece, ha riflettuto sull’opportunità di “cogliere l’attimo”: «L’opportunità di comprare il castello è come una cometa da afferrare per la coda. Un’occasione così non capiterà mai più, perderla potrebbe diventare un grande rimpianto».

L’idea della fondazione è stata appoggiata anche dalla minoranza di Carla Boffa che aveva richiesto il Consiglio comunale in via d’urgenza e durante lo stesso ha più volte bacchettato l’Amministrazione: «Rimproveriamo al Sindaco di non aver informato direttamente e tempestivamente i guarenesi della proposta di acquisto del castello».

Acquisto comunicato al Comune il 10 maggio dalla Sovrintendenza e divenuto di dominio pubblico solo 15 giorni dopo, grazie ai giornali. Gli addebiti sono stati rispediti al mittente (in un vivace scambio di reciproche accuse) dal sindaco Franco Artusio che ha sottolineato il grande sforzo, fin da subito, per cercare appoggio da parte di Provincia, Regione e banche senza ottenere riscontri concreti, constatando con rammarico il disinteresse da parte degli enti citati e dello Stato per quello che è uno dei gioielli più splendenti del Piemonte.

«Il castello», ha detto Artusio, «è nel nostro cuore, ma dobbiamo essere realisti, da soli non potremo acquistarlo. Tanto più chi ha esperienza di amministrazione non dovrebbe chiederci di mettere in dissesto le casse comunali ». Molte le voci che si sono alzate durante la serata, da parte di guarenesi e non, legati dal filo comune di uno sconfinato amore per il castello e da un sogno, da cui sperano di non risvegliarsi domenica 26 giugno.

Marcello Pasquero

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