«Abbiamo cambiato il modo di fare della vita amministrativa e politica»

Bruna SibilleDa pochi giorni si è concluso il primo biennio di amministrazione della Giunta guidata da Bruna Sibille. Tanto il lavoro svolto e molto ancora quello da fare. Ne abbiamo parlato con il primo cittadino della città della Zizzola.

Tornando con la memoria a due anni fa, cosa ricorda di quei primi momenti di mandato?

«Ricordo ancora l’emozione di quando mi sono seduta per la prima volta nell’ufficio e ho “realizzato” di essere diventata il sindaco della mia città. Pur arrivando da un’esperienza forte, quale quella dell’assessorato regionale, ho preso subito coscienza di quali fossero le attese che la città riponeva nel mio mandato. Dopo soli tre minuti sono stata investita da una tale quantità di piccoli e grandi problemi da risolvere, che sono subito passata oltre pensando alle cose da fare».

Di cosa va più fiera di questo biennio?

«Difficile dirlo. Se posso però rivendicare un merito, è quello di aver impresso una svolta al modo di fare e alle consuetudini tanto della vita amministrativa quanto di quella politica. Rispetto molto il ruolo e le prerogative del Consiglio comunale; pur in una situazione di maggioranza risicata, lavoro in sinergia con la Giunta e ho instaurato un rapporto con il personale e la dirigenza che valorizza le singole professionalità ».

E il rapporto con i cittadini?

«Massima attenzione soprattutto sotto il profilo della comunicazione e della trasparenza. Nel mio blog racconto dettagliatamente quanto accade in Municipio. In due anni ho ricevuto certamente più di mille cittadini nel mio ufficio e, informalmente come può essere un post su Facebook o più formalmente attraverso atti e impegni dell’Amministrazione, ho interagito con tantissime persone».

Ha parlato di opere e attività. A dire il vero si era partiti con una demolizione…

«Esatto, con l’abbattimento del mercato coperto, operazione che abbiamo gestito con intelligenza e nervi saldi. Avremmo dovuto creare immediatamente duecentocinquanta nuovi parcheggi. Non lo abbiamo fatto subito, perché in via Vittorio Veneto abbiamo dovuto gestire il cantiere per l’allargamento della strada statale. Passati due anni, possiamo ora esibire quasi quattrocento nuovi parcheggi creati in centro dall’inizio della nostra amministrazione, senza nessuno scavo in piazza Carlo Alberto, come invece ipotizzato da chi ci ha preceduto».

Sul fronte viabilità, la sensazione è però che in questa città continui a mancare qualcosa. Cosa ne pensa?

«Manca l’autostrada, per togliere il traffico pesante che transita a poche centinaia di metri dal centro storico. Abbiamo cercato di eliminare i semafori, oltre a puntare molto sul trasporto pubblico, anche con soluzioni innovative. Penso alla gratuità del trasporto per gli over 70 o per i giovani senza patente, che altri, a distanza di oltre un anno, stanno avviando in provincia».

Recentemente, in una conferenza stampa, sono stati illustrati dei dati sul miglioramento della qualità dell’aria.

«Sarebbe sciocco se volessi ascrivere questo risultato solo al mio biennio di amministrazione. Però abbiamo esplorato cause e cercato soluzioni, sperimentando anche materiali come il biofix (la speciale vernice che trattiene le polveri sottili sull’asfalto, ndr). Il miglioramento dei dati è però inconfutabile e quantitativamente rilevante: significa che la città ha preso coscienza e si è mossa, pur di fronte a un problema che può trovare soluzioni solo attraverso politiche di scala almeno provinciale o regionale».

Si è discusso molto nelle ultime settimane di una eccessiva severità della Polizia municipale nei confronti degli automobilisti indisciplinati, tanto da diventare un caso politico…

«Innanzitutto la mia massima stima agli agenti del nostro Comando di Polizia locale. Non si può parlare di severità ma di dovere d’ufficio. Le proteste riguardano le sanzioni per il divieto di sosta nelle zone blu. Abbiamo trovato una realtà dove pochi pagavano e rischiavano di passare per “fessi”. Oggi la situazione è decisamente cambiata, la più parte dei cittadini si è resa conto che pagare la zona blu non è più un optional».

Cosa rispondete però a chi vi accusa di aver utilizzato gli agenti per fare cassa?

«Se volessimo davvero utilizzare i Vigili per fare cassa, non avremmo incrementato le loro attività di pattugliamento e di presenza nei punti caldi della città. La funzione della Polizia locale è anche quella di assicurare una presenza discreta ma rassicurante, sempre in sinergia con le altre Forze di polizia».

La vostra è una Giunta di centro-sinistra, pensa di aver “fatto il suo dovere” sul piano sociale?

«Assolutamente sì, la difesa delle fasce deboli e della famiglia in generale è stata la nostra stella polare. Il nostro programma amministrativo è stato praticamente realizzato, in questo campo, già nel primo anno. Ancora in questi giorni, con il progetto “Lotta alla povertà”, stiamo mettendo insieme le forze del Comune, le categorie economiche e il volontariato in un’azione convergente per sostenere il reddito delle famiglie che sono sotto la soglia di povertà, e sono sempre di più».

Valter Manzone

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