Altri 10.000 metri di capannoni

«Va bene crescere, ma con equilibrio: avere un paese bello da vivere è una ricchezza da non sottovalutare». Così il consigliere di minoranza Michael Isnardi ha motivato il “no” dell’opposizione alla variante al Prgc presentata al Consiglio castellinaldese la settimana scorsa. E approvata con sei sì della maggioranza, due no dell’opposizione e l’astensione obbligata per vincoli di interesse dei consiglieri Arturo Scoffone, Chiara Bignante, Giuseppe Baracco, Carla Molino e degli assessori Antonio Pavesio e Giuseppe Delpiano. Al centro del dissenso, l’ampliamento dell’area artigianale di regione Gorghi e Varata, che Isnardi giudica «una scelta sbagliata la quale va nella direzione di un consumo e una cementificazione del territorio, per fare cassa oggi, senza una progettualità lungimirante sul modello di sviluppo che vogliamo per Castellinaldo e che lasceremo ai nostri figli».

La variante è approdata in consiglio al termine di un iter durato oltre un anno: il documento programmatico, infatti, è datato 3 agosto 2010. Il progetto preliminare, redatto dallo studio albese Gilardi, risale all’11 marzo 2011. A luglio, infine, è giunto il placet del settore regionale per la prevenzione del rischio geologico, chiamato a esprimere un parere sulle nuove aree edificabili inserite nella variante. Sì perché se, da un lato, la variante appena approvata amplia di circa 10.000 metri quadrati l’area artigianale vicino al cimitero, prevede anche il cambio di destinazione d’uso di due capannoni dismessi, per trasformarli in nuovi insediamenti abitativi. Ovvero alloggi e villette che, nelle intenzioni dell’Amministrazione di Roberto Costa, invoglieranno i giovani a non abbandonare il paese (e magari altri a trasferircisi) e potranno allontanare lo spettro della chiusura di negozi o servizi.

«Abbiamo recepito le istanze di Arpa, Regione e Provincia », ricorda il primo cittadino, «e ascoltato pareri ed esigenze della popolazione. Finalmente si potrà realizzare qualche cosa di concreto anche a Castellinaldo». Tra le ex aree artigianali la cui cubatura potrà essere usata per costruire alloggi figurano quella di piazza Aie e un allevamento di polli oggi in disuso, che sorge sulla strada verso Priocca (e si riconosce nella foto di Severino Marcato). «Per quanto concerne l’ampliamento artigianale », enuncia il Sindaco, «è prevista la costruzione di due, al massimo tre capannoni, i quali porteranno attività ai castellinaldesi che non lavorano in agricoltura».

Pierfranco Marchisio, responsabile dell’Ufficio tecnico comunale, chiarisce i cambiamenti nel centro storico: «Non sono previsti ampliamenti e le espansioni saranno inferiori al 15 per cento e riguarderanno privati che abitano nei borghi». L’opposizione della minoranza è stata netta, se non per gli interventi residenziali («condividiamo la necessità», ha detto Isnardi), di certo per l’ampliamento dell’area artigianale. «Non siamo d’accordo con un selvaggio aumento delle aree industriali», ha aggiunto il consigliere, «né a permettere l’ulteriore insediamento di capannoni e attività industriali in zona cimitero, che comporteranno ancora una volta l’aumento del traffico pesante nel centro abitato, con evidenti ripercussioni su salute e sicurezza nella parte bassa del paese. E proprio quando gli altri Comuni cercano di allontanare il passaggio di camion e rimorchi dalle abitazioni ».

i.f.g.

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