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«Noi imprenditori abbiamo bisogno del sostegno delle istituzioni»

Come cambia la figura dell’artigiano in un’era dall’economia volubile quale quella che stiamo vivendo? Una risposta può arrivare dalle figure di Gianfranco e Mauro Testa, contitolari dell’Elcat di Sanfrè. Elcat, acronimo di elevate capacità tecnologiche, progetta, produce e fornisce sistemi studiati per il settore degli affettati e delle carni. Offre una gamma completa di macchine automatiche: dalla preparazione del prodotto in camere bianche; dal ricevimento di porzioni di affettati, alla rotazione, sovrapposizione, smistamento e scarico automatico in vaschetta; dall’uscita delle vaschette confezionate all’inserimento automatico in cartoni.

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Nata nel 1996, in pochi anni, acquisisce una posizione di rilievo nell’ambito dei sistemi di confezionamento e caricamento degli affettati, non solo sotto il profilo dell’innovazione, ma anche sul piano dei risultati. Lo dimostra il portafoglio clienti, tra cui figurano alcuni dei più importanti marchi del settore (Montana alimentari, Parmacotto, Parmareggio, Raspini, Grandi salumifici italiani, Venchi, Baratti). Si tratta di traguardi raggiunti grazie allo sviluppo costante di tecnologie all’avanguardia, alle capacità di ottimizzare i processi produttivi e alle preziose sinergie sviluppate all’interno dell’azienda, che hanno dato vita a una squadra vincente.

Gianfranco e Mauro Testa sono ex allievi dell’Istituto salesiano di Bra. Dopo il percorso scolastico, hanno lavorato presso aziende locali dove hanno maturato l’aspirazione di diventare imprenditori. «La nostra», afferma Gianfranco, «si è rivelata una scelta vincente grazie ai molti sacrifici, all’abnegazione e alla passione per l’innovazione e la sperimentazione. Dei nostri 15 dipendenti tre sono ingegneri e questo dimostra quanto crediamo nel guardare avanti. Gli altri nostri collaboratori sono tutti diplomati o qualificati perché è importante per un’azienda circondarsi di personale preparato». L’Elcat dopo avere consolidato la propria posizione in Italia, sta ora guardando oltre confine. In questo momento le imprese che stanno operando al meglio hanno parte del loro portafoglio clienti all’estero perché in unmomento di difficoltà interna diviene strategico rivolgersi anche fuori Italia.

«Siamo stati», afferma Mauro Testa, «in visita a un’azienda di Boston negli Stati Uniti, leader nella produzione e confezionamento di affettati, i cui titolari sono originari di San Daniele. Stiamo ora lavorando per acquisire una commessa che sfiora il milione di euro. Parallelamente siamo in trattativa con una multinazionale francese che opera con grandi catene dell’alimentare a livello mondiale. I prossimi incontri che stiamo programmando sono con un cliente in Argentina e un altro in Germania. Questo spiega come è cambiato il lavoro di un’azienda come la nostra, che è solidamente fondata su basi artigiane – ci scelgono per la qualità e l’affidabilità dei nostri prodotti –, ma che deve avere prospettive al di là dei confini nazionali».

Un grande risultato è stato colto dai fratelli Testa nello stabilimento della Amiata grandi salumifici italiani. L’Elcat dopo un anno di studio e progettazione ha proceduto all’installazione e all’avviamento dell’impianto “Teneroni”. Tutte queste attività hanno richiesto un grandissimo lavoro di squadra tra il personale tecnico-produttivo, compreso un progetto di formazione dedicata agli addetti di linea. Ecco come cambia l’artigianato d’eccellenza. Infatti il punto di forza sul quale Elcat fa affidamento è il servizio che viene rivolto al cliente, la serietà e la competenza nell’analisi e realizzazione di un progetto creato su misura. «Prioritario diviene poi il contributo che le istituzioni possono darci», concludono i fratelli Testa. «Dalle rappresentanze di categoria a quelle istituzionali, dalle banche alla Provincia e non ultima la Regione Piemonte. In Germania, dove la Weber nostra concorrente ha 800 dipendenti, il sostegno è a 360 gradi. Forse è questo che ci manca per lavorare con maggiore serenità per il bene del nostro Paese».

Franco Burdese

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