I “tagli” salvano Alba-Bra

Neanche il più brillante dei giallisti avrebbe saputo scrivere un finale così. Dopo più di un anno di polemiche sul dimezzamento (quasi, da 21 a 15 enti) delle aziende sanitarie e ospedaliere della sanità pubblica piemontese, unica via verso il risparmio, il nuovo piano sanitario arriva in commissione e… sorpresa gli enti diventano 25! Morale: per risparmiare e gestire meglio le aziende restano come sono (con un paio di eccezioni su Torino città, ma è solo l’anticipazione del progetto cittadella della salute), ma arriveranno altri manager a guidare le federazioni sanitarie, sei organismi che svolgeranno, a livello interaziendale programmazione della rete ospedaliera e della rete distrettuale del territorio, gestione dei contratti del personale, acquisti e logistica.

Ciò vuol dire che l’Asl Alba- Bra manterrà la sua autonomia e la sua competenza sull’ospedale di Verduno; così come resteranno autonome l’Asl di Cuneo e l’azienda ospedaliera Santa Croce. Ascoltata, quindi, la voce del territorio, che nelle ultime settimane aveva alzato le barricate, a partire dai sindaci della Granda e passando attraverso imprenditori e società civile.

Le tre aziende della provincia di Cuneo faranno parte della Federazione sanitaria Piemonte Sud Ovest. Torino ne avrà 3 di federazioni e le altre 2 saranno Asti-Alessandria e il resto della Regione.

«Dopo la fase delle consultazioni e varie sedute di commissione », spiega l’assessore alla sanità Paolo Monferino, «abbiamo deciso di apportare alcune modifiche alla proposta di piano». In pratica: dopo aver fatto vedere i muscoli la Giunta regionale si è dovuta arrendere alla necessità di mantenere il consenso elettorale sul territorio.

«Quelle che abbiamo per il momento chiamato federazioni », spiega Monferino, «sono organismi che consentiranno la gestione integrata della rete ospedaliera, evitando le duplicazioni di attività, le sovrapposizioni di servizi e razionalizzando e liberando risorse che investiremo nei servizi territoriali e nell’area socio-sanitaria. Tutto senza costi aggiuntivi perché il personale che svolgerà le funzioni succitate verrà distaccato dalle aziende sanitarie ospedaliere e territoriali».

g.s.

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