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Ma il turismo va a gonfie vele

CollinaSe l’Unesco storce il naso – troppo cemento – ed esita a vedere nell’albese un patrimonio da tutelare, i visitatori paiono pensarla diversamente. Il turismo è in crescita costante, segnando una provvidenziale tendenza inversa alla crisi, che pure per altri versi penetra uno dei più floridi distretti del Paese.

Lo spiega il sindaco Maurizio Marello, il quale esamina con Gazzetta i numeri del movimento turistico sotto le torri a partire dal 2007, cioè da quando sulla poltrona di piazza Duomo ancora sedeva Giuseppe Rossetto.

Vediamoli, questi numeri, sindaco Marello.

«Il 2011 si è appena chiuso e il consuntivo lo avremo più avanti, ma si ipotizza un incremento delle presenze (i pernottamenti) del 10 per cento. Sono invece certi i dati del 2010, 150.420 presenze e 61.594 arrivi (i turisti che hanno fatto tappa in hotel); del 2009, 133.602 presenze e 57.374 arrivi; del 2008, 129.355 presenze e 59.701 arrivi; del 2007, 118.967 presenze e 56.933 arrivi. Nei numeri leggiamo la crescita del turismo, iniziata in anni ben precedenti al mio mandato, e frutto di azioni convergenti attivate da più parti,mache è proseguita nel periodo più buio della crisi economica».

Vuol dire che il turismo è un’industria florida?

«Se analizziamo le presenze legate ai singoli mesi possiamo valutare l’incremento del numero dei visitatori quale risultato di un sistema integrato, collegato alle altre aree piemontesi, in grado di ampliare una stagione imperniata sulla Fiera del tartufo e sull’autunno – che pure segnano ancora una crescita –, creando un’ampia offerta». Cosa attrae gli stranieri? «I visitatori provenienti dall’estero ci conoscono attraverso le nostre politiche di promozione, che orientano pure i turisti di prossimità, provenienti da Liguria e Lombardia: tutti decretano un interesse nuovo per l’albese. Tartufovini- cucina resta il nostro slogan, ma si affermano i temi legati all’ambiente, sui quali dobbiamo, però, riflettere e lavorare. E, poi, c’è la cultura».

Lei ritiene che gli eventi culturali attirino turismo?

«Uno studio della fondazione Cassa di risparmio di Cuneo ha analizzato i dati della mostra di Roberto Longhi organizzata dalla fondazione Ferrero nel 2007 (Gazzetta ne ha trattato a fine 2011). Si tratta di un chiaro esempio di traino culturale per l’area, come lo sono le iniziative e le sinergie messe in atto dal Comune, dall’Ente fiera internazionale del tartufo bianco d’Alba, dall’atl Alba, Langhe e Roero. L’elemento di novità dato dall’integrazione di cultura e paesaggio, oltre che di pubblico e privato, può rendere maggiormente vitale il passaggio turistico sull’intero anno. Va letto in questo senso l’impegno per Vinum e gli avvenimenti della primavera, ai quali ci prepariamo con due importanti esposizioni: quelle delle opere di Pinot Gallizio e della tela restaurata del Martirio San Lorenzo di Tiziano, a cura della Banca d’Alba».

Il segreto è anche nella sinergia pubblico-privato?

«Insieme, pubblico e privato, possono ottenere grandi risultati».

Lei è quindi soddisfatto?

«Mi pare che la crescita del turismo sia la risposta migliore a chi in campagna elettorale preconizzava una città ingrigita in mano al centro-sinistra o a chi descrive Alba come una città poco vivace».

La tassa di soggiorno aiuterà il comparto turistico?

«Credo proprio di sì. Ci permetterà di avere a disposizione oltre un milione di euro sull’area, che andranno per la promozione, per le manifestazioni e per il miglioramento del territorio. Credo sia una risorsa importante».

Quando si comincerà?

«Da aprile partirà la sperimentazione, con un introito medio per turista di un euro e mezzo (la tassa varia per categorie di albergo).

Maria Grazia Olivero

Foto Marcato

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