Tra le Rocche il cru del tartufo

Prosegue, sabato 14 gennaio, presso l’Enoteca regionale del Roero, di Canale, la seconda edizione di Tartufo bianco d’Alba Rocche del Roero. L’ultimo dell’annata, il primo dell’anno.

La manifestazione, dedicata ai protagonisti del mondo dei tartufi, i trifolao e i loro cani, ha avuto un’anteprima lunedì 9 gennaio con la consegna degli omaggi ai “ristoranti del tartufo”, in collaborazione con la Guida critica e golosa di Paolo Massobrio e Paola Gula.

«La ricca stagione del Tartufo bianco d’Alba, aperta a settembre e celebrata in tante fiere, prima fra tutte l’internazionale Fiera del tartufo di Alba, si chiude a gennaio nel Roero», spiega il presidente dell’Enoteca, Luciano Bertello. «Sono le Rocche a custodire gli ultimi pregiati esemplari tra le asciutte sabbie di origine marina. Il tartufo di gennaio delle Rocche del Roero rivela una personalità spiccata con caratteristiche di forma( tonda e regolare), di colore (ocra chiaro omogeneo) e di profumo (intenso e netto) facilmente riconoscibili, tanto da meritare il cenno di provenienza “Rocche del Roero” – che è diventato anche un marchio aziendale, registrato lo scorso anno dall’Enoteca regionale del Roero e, al momento, utilizzato solo per iniziative promozionali – il primocru del prestigioso tartufo bianco d’Alba».

Sabato 14 gennaio, alle 11, si svolgerà la presentazione del libro Eat parade (RaiEri, 2011) di Bruno Gambacorta. Insieme all’autore interverranno Luciano Bertello, lo chef Kumalé, Sergio Miravalle e Fabrizio Salce.

Domenica 15 gennaio, dalle 9 alle 12.30, è in programma Bomben bon, mercatino del tartufo e dei trifolao. Dopo la colazione con galuciu, torcett e caffèlatte, si svolgerà la sfilata d’onore dei trifolao e dei cani, accompagnata da un concerto bandistico e da musiche popolari. Seguirà l’omaggio al Patrono di trifolao e cani, Sant’Antonio Abate, la cui festa ricorre il 17 gennaio, al quale, secondo la tradizione popolare, si rivolgono quanti cercano qualcosa di nascosto, come recita l’antico adagio Sant’Antoni pien ’d virtù giutme a trové lon che r’heu pardù, e che, nell’iconografia tradizionale, viene raffigurato con un maiale, animale che nel Medioevo veniva usato al posto del cane per la cerca dei tartufi. Verrà poi collocata la statua del cane da tartufi all’interno del Presepe del vignaiolo. Il direttore del quotidiano La Stampa, Mario Calabresi, consegnerà la gualdrappa ricamata al patriarca dei cani da tartufo. Inoltre si provvederà all’omaggio del foucol disegnato dal pittore Luigi Stoisa ai trifolao e all’intervista televisiva al cane premiato, effettuata dal programma di approfondimento del Tg2, Eat parade.

Il secondo raduno regionale di trifolao e dei loro tabui si concluderà con la degustazione della panada al tartufo per i cani che, dopo essere stati tenuti a stecchetto per una stagione, si meritano una bella ricompensa. La panada, servita nelle ciotole artistiche di Albisola, sarà preparata dagli chef stellati di Langa e Roero. Infine i presenti degusteranno l’aperitivo al tartufo, mentre i trifolao si ritroveranno per il pranzo, servito in abbinamento ai vini offerti dall’Enoteca.

 Elena Chiavero

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