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Nasce l’indice di Pollenzo

L'università di Scienze GastronomicheIl nome di Pollenzo, oltre che per le antichità romane e carloalbertine e per l’Università di scienze gastronomiche, prossimamente sarà conosciuto a livello nazionale e internazionale anche per il suo “Indice”.

A lanciare questa iniziativa è proprio l’Ateneo pollentino. L’“Indice” di Pollenzo sarà un sistema di valutazione dei prodotti agroalimentari, in grado di misurarne la corrispondenza con i criteri di “buono, pulito e giusto”, i fondamenti di un nuovo concetto di qualità illustrati da Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, nel volume Buono, pulito e giusto. Princìpi di nuova gastronomia, edito da Einaudi.

La fase organizzativa si sta avviando a conclusione e nel prossimo mese di aprile l’iniziativa sarà presentata ufficialmente. «L’“Indice”», spiega il prof. Michele Antonio Fino, che insieme ad altri docenti lavora al progetto sotto la direzione del prof. Claudio Peri, «non darà una pagella ai prodotti e non sarà pubblicato per fornire una classifica a uso dei lettori, come avviene con le guide. Il risultato dello studio sarà invece fornito alle aziende interessate a sottoporre i loro prodotti a una valutazione assai articolata, che permetterà alla stessa impresa di migliorare le proprie pratiche ed essere in linea con il criterio di “buono, pulito e giusto”».

L’analisi effettuata da tecnici ed esperti del settore agroalimentare, attraverso decine di parametri, affronterà tutto il ciclo di vita del prodotto, dall’approvvigionamento delle materie prime alla produzione, dalla distribuzione alla vendita, fino allo smaltimento di eventuali rifiuti.

«Entreranno nella valutazione anche elementi che a prima vista possono avere poca attinenza con la qualità di un alimento», aggiunge il prof. Fino, «come ad esempio le condizioni di lavoro dei dipendenti, ma la cui qualità contribuisce a fare il prodotto più “buono”, in questo caso non per quanto riguarda il gusto, ma la sostenibilità e la giustizia».

Per dare vita a questo progetto, l’Università di Pollenzo lavora in collaborazione con la Camera di commercio di Torino (il cui Laboratorio chimico da tempo opera in contatto con il Laboratorio di analisi sensoriale dell’Ateneo pollentino) e con l’Università e il Politecnico di Torino. Quest’ultimo sarà impegnato nella valutazione del packaging, ovvero di tutto ciò che riguarda la confezione del prodotto, mentre l’Ateneo torinese si occuperà della sostenibilità ambientale (consumo elettrico e idrico, produzione di rifiuti, la qualità dei liquidi e dell’aria ecc.). Alcune aziende di rilievo nel panorama economico piemontese e italiano avrebbero già manifestato interesse a sottoporsi alle verifiche per conoscere il loro “Indice” di Pollenzo.

Diego Lanzardo

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