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Per l’Acna si farà una transazione a parte?

C’era grande attesa per l’incontro di giovedì scorso al Ministero dell’ambiente, convocato per discutere sul riutilizzo del sito Acna e il risarcimento per danno ambientale a favore della Valle Bormida. I livelli istituzionali c’erano tutti: il ministro Corrado Clini, i presidenti delle due Regioni Claudio Burlando e Roberto Cota (accompagnato dall’assessore Roberto Ravello e dal dirigente Salvatore De Giorgio), i presidenti della Province di Cuneo e Savona Gianna Gancia e Angelo Vaccarezza, i sindaci di Cengio e Saliceto Ezio Billia ed Enrico Pregliasco e il vicepresidente dellaComunità montana “Alta Langa” Annamaria Molinari.

Peccato, però, che non ci fosse l’Eni, proprietaria del sito di Cengio e soggetto destinato a mettere mano al portafogli per risarcire la Valle Bormida da oltre un secolo di inquinamento. E siccome è difficile fare i conti senza l’oste, la parte… dell’oste l’ha fatta il ministro Clini, annunciando che l’Eni è disposta a trattare il risarcimento per la Valle Bormida in modo separato dalle altre vertenze (nove in tutto) aperte a livello nazionale.

«È una buona notizia perché permetterebbe una procedura più veloce e appropriata per il nostro territorio », hacommentato Annamaria Molinari. Soddisfatto a metà, il sindaco di Saliceto Enrico Pregliasco: «L’incontro è stato positivo: il ministro Clini è parso molto risoluto sul riutilizzo delle aree, maavrei preferito che si dicesse qualcosa di più sulla transazione per il danno ambientale, anche se è importante che venga trattata separatamente rispetto alle altre».

«In merito al risarcimento dei danni ambientali, il Ministro ha espresso un concetto molto chiaro: la Regione Piemonte dovrà proporre interventi che riguardino esclusivamente la riqualificazione del territorio danneggiato dall’inquinamento e il recupero delle sue potenzialità agricole, turistiche e ambientali e delle attività connesse, e non iniziative o progetti che riguardino altri settori,come infrastrutture, viabilità o impianti sportivi.

Sulla base di una proposta organica e concreta si potrà avviare un tavolo di trattativa con Eni», aggiunge Annamaria Molinari, che ha consegnato al Ministro una copia del progetto di massima elaborato della Comunità montana. «Il nostro progetto già si fonda sulle direttive annunciate dal Ministro», sottolinea Molinari. È probabile che a breve ci possano essere altre riunioni a livello regionale o provinciale per approfondire la questione. L’incontro ha confermato che, sul dopo Acna, le due Regioni hanno priorità diverse.

Alla Liguria interessa soprattutto poter riutilizzare l’area di Cengio nel più breve tempo possibile, mentre il Piemonte, attraverso l’assessore all’ambiente Ravello, ha ribadito che per la nostra Regione, l’obiettivo primario è il risarcimento. A questo proposito è probabile che il Piemonte si attivi presso l’Avvocatura dello Stato di Torino per appoggiare la richiesta di danno ambientale inoltrata nel 2008 presso il Tribunale di Genova.

A favore del riutilizzo del sito si era espresso (sia pure parlando in termini generali) il ministro Clini nell’audizione del primo febbraio alla Commissione parlamentare sui rifiuti, affermando, a proposito delle aree che hanno ospitato aziende chimiche: «In gran parte di queste aree mantenere la situazione non gestita è molto più pericoloso che gestirla. È molto più utile, dal punto di vista ambientale, un’attività industriale che gestisca il sito piuttosto che non avere nessuna attività».

Corrado Olocco

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