Passa la variante contestata

Sei voti favorevoli della maggioranza sono bastati per approvare il progetto preliminare di variante al Prg, presentato l’8 novembre. La votazione è arrivata al termine di una seduta fiume, in cui un Consiglio ridotto ai minimi termini – poiché molti consiglieri erano dovuti uscire per interessi personali nelle varianti – ha analizzato e ricusato le osservazioni presentate da privati e associazioni. Tra gli autori delle obiezioni c’era anche l’Osservatorio per la tutela del paesaggio che, a gennaio, ha presentato un documento a firma del presidente Silvio Veglio e per conto delle 16 associazioni fondatrici. Veglio aveva richiesto che l’osservatorio fosse ammesso a partecipare alla conferenza di pianificazione territoriale, che non si prevedesse l’aumento di superfici produttive e che, qualora fosse inevitabile, si imponessero almeno prescrizioni per attenuarne l’impatto ambientale. E che, infine, si escludesse per le aree agricole attigue a quelle produttive, la possibilità di variarne la destinazione.

Il sindaco Roberto Costa ha ribattuto alle diverse osservazioni presentate dall’architetto Veglio, ricordando come la variante prevedesse di eliminare un’area produttiva, ampliare di mille metri quadri un’altra adibita alla lavorazione della frutta, spostare una cubatura su richiesta del torronificio Relanghe, ingrandire di 2.700 metri quadri una zona produttiva in periferia che, ha sottolineato Costa, era già stata individuata, 30 anni fa, come spazio di sviluppo delle attività produttive che intendessero insediarsi in paese, invogliate dal facile accesso alla strada statale 29. L’Osservatorio si oppone, come il consigliere di minoranza Michael Isnardi, anche alla proposta di creare una pista per provare moto da cross in un terreno incolto. Osservazione che Costa ha ricusato, rilevando lo scarso interesse agricolo del gerbido. Ma il documento siglato da Veglio sottolinea che si tratta di una «piccola valle con le pendici boscate, visibile da vari punti di vista posti in alto, tra cui il poggio su cui esiste una chiesa del XIV secolo», dedicata a San Servasio. Inoltre Veglio richiama il negativo impatto dei «gas di scarico e del rumore dei motori, gli interventi sulla superficie boscata, l’erosione del terreno». E conclude: «poiché nel territorio del Comune esistono già piste destinate al motociclismo, pare logico concludere che le superfici destinate a questo sport siano già sufficienti».

Sono state due le contestazioni emerse più duramente. Innanzitutto, Costa ha messo in dubbio il reale coinvolgimento delle sedici associazioni citate da Veglio quali firmatarie delle osservazioni. «Ho contattato diversi presidenti dei sodalizi indicati come firmatari delle obiezioni», ha affermato Costa. «Tutti si sono dichiarati estranei al documento affermando di non aver deliberato alcun supporto a sostegno dell’Osservatorio». E, in chiusura, il siparietto tra Michael Isnardi e il segretario Giuseppe Sammorì, che ha più volte redarguito il consigliere di minoranza, poiché Isnardi nella lettura del documento che chiedeva di porre agli atti e in cui riprendeva varie tesi esposte dall’Osservatorio, ne aveva omesso alcuni passi. Non domo, l’Osservatorio del paesaggio ha lanciato una petizione on line attraverso il forum www.salviamoilpaesaggio. it, che, però, non sembra preoccupare il Sindaco castellinaldese. «Ci saranno poche firme», ha presupposto. Il progetto di variante passerà ora, di nuovo, al vaglio della Regione.

Irene Fontana Ghiglione

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