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Imbottigliamento: primi dati

VINO. La pubblicazione “Valore e valori del vino in Piemonte” edita da Piemonte land of perfection fornisce alcuni dati economici che permettono di valutare l’andamento dei vini di Langa e Roero. Nel 2011, nonostante la crisi, il dinamismo del mondo produttivo e l’intervento di alcune decisioni strategiche (gestione ragionata degli impianti e fascetta obbligatoria sull’intera produzione a doc) hanno favorito un trend positivo. In particolare, paiono interessanti i dati relativi all’imbottigliamento dei singoli vini perché consentono di fare alcuni ragionamenti sullo stato di salute del vino stesso. L’imbottigliamento è una fase strategica della produzione, poiché è direttamente propedeutica alla vendita. Nel caso dei vini da invecchiamento, le bottiglie possono essere stoccate in vista anche di mercati futuri. Tuttavia, le aziende non imbottigliano per sfizio, ma perché hanno oggettive certezze di vendite.

Nel 2011, le denominazioni di origine di Langa e Roero (escluso l’Asti e il Moscato d’Asti) hanno realizzato 62.620.400 bottiglie, con un “+ 2,49%” rispetto al 2010. E per alcuni vini il trend è ancora più favorevole. È il caso del Barolo che ha imbottigliato 12.556.000 pezzi (praticamente ciò che si produce) con un aumento dell’11,40% sul 2010. Oppure del Barbaresco, che ha realizzato 4.153.733 bottiglie, superando il 2010 del 18%. Anche i due vini del Roero hanno dato buoni risultati: l’Arneis ha preparato 4.800.000 bottiglie e il Roero 475.867, facendo segnare un aumento sul 2010, rispettivamente del 12,14% e del 27,67%. Favorevole è anche la situazione della poliedrica doc Langhe: nel 2011 ha confezionato 15.552.133 bottiglie, confermando l’andamento del 2010 (+ 0,02%). Gli altri vini segnano una flessione di pochi punti percentuali, frutto a volte di scelte aziendali che hanno posticipato gli imbottigliamenti, altre volte di problemi legati al prodotto specifico.

Un esempio ci viene dal “Diano d’Alba”, che ha segnato una flessione del 29,21%, avendo imbottigliato quasi 250 mila pezzi in meno. Ma com’è la situazione oggi, dopo tre mesi del nuovo anno? Il consorzio “Barolo, Barbaresco, Alba, Langhe e Roero”, monitorando l’evoluzione del settore, segue mese per mese gli esiti di questa fase operativa. Prima di parlare di numeri, precisiamo che il dato di un trimestre è molto parziale e ancor di più lo è quello del primo. L’esperienza dice che i mesi più attivi per l’imbottigliamento sono marzo e aprile nella prima parte dell’anno e luglio, agosto e settembre per la seconda. Confrontando i dati degli imbottigliamenti dei primi tre mesi 2012 con lo stesso periodo del 2011, possiamo trarre alcune considerazioni: continua il periodo euforico del Barolo, che mette a segno un altro incremento (+14%). Anche il Nebbiolo d’Alba denota il segno positivo (+6%) e il Verduno conferma i dati del 2011. Tutti gli altri segnano una piccola flessione (tra il 5 e il 7%), un po’ più evidente nel Roero, Dolcetto d’Alba e Roero Arneis. Ma è giustificabile: per il Roero gli imbottigliamenti sono più concentrati nei mesi caldi, mentre per i due vini giovani è mancato il mese di febbraio, a causa di abbondanti nevicate e un freddo elevato. A proposito del Roero Arneis addirittura potrebbe essere una caduta fittizia, visto che prima del 31 dicembre 2011 erano già stati imbottigliati 4.637 ettolitri dell’annata 2011, quasi 620.000 bottiglie. Pensiamo di fare una nuova rilevazione a fine giugno 2012, quando avremo a disposizione i dati di un periodo più lungo. Comunque, anche adesso non ci si può lamentare.

 

Giancarlo Montaldo

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