MERCALLI ama l’auto elettrica

Gli occhi degli allievi della scuola media Macrino brillavano di ammirazione la scorsa settimana: Luca Mercalli, il meteorologo e scrittore che sogna un mondo diverso, più pulito e più sano, ha colpito nel segno e, con la sua lezione “ecologica”, è riuscito a conquistare il cuore degli studenti. Giunto ad Alba con la sua auto elettrica, subito assediato da fotografi, docenti e autorità, si concede a Gazzetta.

Perché sono importanti le risorse rinnovabili, Mercalli? «Importanti è l’aggettivo corretto. Sono due i motivi che dovrebbero spingere l’uomo a cercare nuove risorse e a rinunciare al petrolio: il primo riguarda la salute. Più aumenta l’uso di combustibili fossili, più i polmoni dell’uomo, degli animali e delle piante sono in pericolo. Inoltre, e qui si arriva alla seconda motivazione, il petrolio è in rapido esaurimento e per estrarlo occorrerebbe violare zone scomode e delicate del pianeta; meno l’uomo interviene sull’ecosistema, meglio si vive. È questione di equilibrio ».

Nel mondo si pensa alle rinnovabili? E in Italia? «A giugno si terrà una conferenza mondiale a Rio de Janeiro per discutere le modalità d’ins e r i m e n t o dell’uso delle nuove energie: si pensa al vento, all’acqua e al sole. Potrebbe essere l’inizio di cambiamento, anche se spesso le decisioni dei convegni sono teorizzazioni. Tante parole e pochi fatti, soprattutto in Italia. Come prima cosa, dovremmo fare come i Paesi scandinavi: biciclette al posto delle auto, raccolta differenziata e interesse per l’ambiente. Poi, a questo cambiamento di mentalità, seguirà altro. C’è ancora troppo denaro dietro al mercato dei combustibili. In ogni caso, nessun cambiamento è impossibile».

Lei, per esempio, si muove su un’auto elettrica. «Sì e non solo; la mia casa è autonoma: ho installato un impianto fotovoltaico che mi permette di produrre energia. I costi delle bollette sono a zero, come l’impatto ambientale. Sembra incredibile, ma funziona. Il calore che compravo dallo Stato, ora lo chiedo (nella speranza che si costruisca nulla in grado di oscurarlo) al sole della Val Susa».

I giovani che vogliono un mondo più pulito come devono agire? «Informandosi o mirando a un lavoro inerente all’ecologia. Branche dell’architettura e dell’ingegneria si concentrano, ad esempio, sul miglioramento del rapporto dell’uomo con l’ambiente. È importante che anche di fronte ai disagi ambientali i giovani non si sentano oppressi: dalle difficoltà bisogna sempre trarre stimoli per combattere».

 

Marco Viberti

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