Nascono i “Bistrò di paese”

Si tratta di strutture ricettive e commerciali in grado di fornire anche informazioni turistiche

ALTA LANGA – In Francia, i bistrot sono una sorta di bar-trattoria a conduzione familiare, luogo di incontro e di socializzazione. Nell’area cebana-monregalese, in alta Langa e nell’entroterra ligure hanno provato a copiarli, togliendo la “t” finale e mettendo un accento sulla “o”, tanto per mantenere il suono… transalpino.
È nata così la rete dei “Bistrò di paese”, presentata la scorsa settimana dai vari soggetti coinvolti nel progetto (Camera di commercio di Cuneo, Gal Langhe Roero Leader e Mongioie, Provincia e Camera di commercio di Imperia, Provincia di Savona e Conseil général des Alpes maritimes). Si tratta di strutture ricettive, di ristorazione o commerciali in grado di fornire anche informazioni turistiche e di fare da vetrina dei prodotti tipici. Il progetto è rivolto ai centri con meno di 500 abitanti.
Spiega il presidente del Gal Langhe Roero Leader, Piercarlo Adami: «L’alta Langa ha prodotti unici, che hanno ottenuto denominazioni di qualità, come il formaggio “Murazzano Dop” e la “Nocciola Piemonte Igp”, ma è anche un territorio spopolato, nel quale le attività vanno sostenute. È necessario creare le condizioni economiche per far sì che la gente si fermi sul territorio. Questo progetto permette di dare visibilità ai piccoli centri, tanto importanti per il presidio del territorio».
All’iniziativa hanno collaborato anche Associazione commercianti albesi, Consorzio turistico, Coldiretti e Confartigianato.
Le strutture coinvolte sono 13 nel cuneese (7 tra cebano e monregalese e 6 in alta Langa) e 12 in Liguria (10 nell’imperiese e 2 nel savonese). In alta Langa la lista comprende la trattoria Belvedere di Serravalle Langhe, l’agriturismo La costa di Torre Bormida, Il sole e la luna di Cerretto Langhe”, la bottega Nocciolarte di Castelletto Uzzone, il ristoro La torre di Albaretto e la Bottega di paese, di Paroldo. Quest’ultima è gestita da Dilma Santos, una signora brasiliana che da una ventina d’anni vive nel picccolo centro tra alta Langa e cebano. Con lei i “Bistrò di paese” hanno un tocco di internazionalità in più.

Corrado Olocco

Quando il circolo diventa negozio

IL CASO DI SOMANO – Nel recente convegno di Serravalle sul turismo in alta Langa, è stato detto che sul territorio della Comunità montana sono dieci i Comuni senza negozi di vicinato (dati del 2011 dell’Osservatorio regionale del commercio): Arguello, Bergolo, Bonvicino, Cissone, Igliano, Levice, Paroldo, Perletto, Somano e Trezzo Tinella. In realtà oggi la situazione è leggermente diversa. A Levice c’è un negozio e a Bergolo una piccola bottega è aperta nei mesi estivi. Curioso il caso di Somano, dove il circolo del paese è stato… trasformato in negozio. Spiega il sindaco Franco Drocco: «Il circolo, oltre a svolgere servizio-bar, funziona anche come spaccio di alimentari e generi di prima necessità. Tutti i somanesi hanno la tessera e quindi possono farci la spesa. Pur non essendo un esercizio di vicinato, svolge di fatto funzione di negozio e permette di coprire le esigenze del paese».
Invece, a Trezzo Tinella, per ovviare alla mancanza di negozi, da qualche anno è stato introdotto il mercato settimanale.

c.o.

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