Slow Food: iniziativa nazionale contro gli impianti a biogas

Una decina di rappresentanti di comitati Slow Food del Piemonte, Emilia- Romagna e Lombardia si sono riuniti a Pollenzo, su invito di Roberto Burdese, presidente di Slow Food Italia, con l’obiettivo di far nascere un coordinamento nazionale per contrastare il proliferare di centrali a biogas e biomasse. Tra i promotori dell’iniziativa c’è Michele Corti, docente di sistemi zootecnici all’Università di Milano ed esperto in materia. Da anni il professore appoggia i comitati, che, in diverse parti d’Italia, si oppongono alla produzione di energia utilizzando, ad esempio, i liquami. Ha fondato il blog Sgonfiailbiogas e spiega: «Questi interventi peggiorano i sistemi agricoli e la qualità dell’aria. Ogni caso deve essere affrontato con cognizione di causa e in modo specifico: il confronto delle esperienze maturate in diversi luoghi oggi è fondamentale».

La “moda” delle centrali a biogas e biomasse gode di incentivi da parte dello Stato che saranno validi per tutti gli impianti di cui sarà avviata la costruzione entro la fine del 2012. Luciana La Prova del coordinamento piemontese “No biomasse” aggiunge: «Nella nostra regione ci sono 500 centrali a biomasse, tra quelle attive e già approvate. 80 sono a biogas. Quelli che ci preoccupano di più, non sono i piccoli impianti realizzati presso aziende agricole o zootecniche, ma le grandi centrali che utilizzano, ad esempio, biomasse legnose come quella prevista a Bagnasco». All’incontro ha partecipato anche Giancarlo Scarzello il quale rappresenta il comitato che si oppone al progetto di impianto a biogas tra Cherasco e Bra. «Siamo contrari alle speculazioni», dice, «e speriamo che sia presto dato l’incarico per l’annunciato studio sulla qualità dell’aria nella zona».

 

Valter Manzone

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