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Verduno, si riparte o no?

Altre due settimane d’attesa prima di rivedere i muratori al lavoro nel cantiere di Verduno. L’ultimatum dell’Asl Alba-Bra, con minaccia di recesso del contratto, nei confronti della Mgr Verduno 2005, capofila del gruppo di imprese che sta realizzando l’ospedale, stava per scadere venerdì scorso, ma un vertice in Regione (finalmente, visto che da Alba erano alcuni mesi che si chiedeva un incontro con l’assessorato) ha permesso a tutti gli interessati di confrontarsi, chiarirsi e prendere gli opportuni provvedimenti.

Giovedì 24 l’assessore regionale alla sanità Paolo Monferino ha aperto i cordoni della borsa ed è stato stilato un nuovo calendario per i pagamenti, in modo che l’Asl possa saldare le fatture relative all’avanzamento dei lavori. Sul fronte opposto la ditta costruttrice si è impegnata a far tornare tutti al lavoro nell’arco di quindici giorni. Infine, in via Vida, hanno riposto nel cassetto l’ascia di guerra e l’ipotesi di arrivare alla rescissione del contratto d’appalto. I ritardi accumulati nella costruzione ben difficilmente verranno recuperati e il nuovo calendario fissa a 24 mesi dopo il primo nuovo colpo di cazzuola la fine dei lavori. Vuol dire che l’ospedale non sarà consegnato all’Asl prima del giugno 2014. Pensare che il 4 dicembre 2005, giorno della posa della prima pietra, si diede appuntamento al 3 giugno 2010, data in cui il contratto d’appalto fissava la consegna alla sanità pubblica della struttura finita…

Che cosa sta succedendo? A Verduno non si lavora da dicembre e il nuovo ospedale è completo al 50%. Le vacanze di Natale si sono allungate fino ad ora per una serie di vicissitudini amministrative. Appaltatore e Asl sono venuti ai ferri corti per la quantificazione dei lavori aggiuntivi e delle modifiche progettuali e per il pagamento delle fatture, circa 10 milioni di euro, scadute nel corso del primo trimestre 2012. Da Alba si ribaltano i ritardi sulla catena dei pagamenti regionali e di tutto il settore pubblico che, complice la crisi, ha raggiunto gli otto mesi di ritardo. Più delicata la faccenda relativa alle modifiche: i tecnici non riescono a mettersi d’accordo tra richieste, necessità, tempi, modi e soprattutto costi e altri 10 milioni andrebbero aggiunti alla lista.

C’è poi il capitolo della strada d’accesso, inserita poche settimane fa tra le opere accessorie dell’autostrada Asti-Cuneo e che verrà quindi realizzata dall’Anas, assieme al tratto Cherasco-Alba e con tempi preventivati in quattro anni.

g.s.

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