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Ma indietro non si torna

Giuseppe Miroglio traccia il panorama del gruppo: «I cambiamenti in atto andranno a risolvere i problemi»

AZIENDE «L’anno scorso avevo sottolineato che ogni cambiamento fa paura, quest’anno aggiungo che quando i risultati non arrivano la paura aumenta. L’importante è che questa non diventi voglia di tornare indietro», è con queste parole che Giuseppe Miroglio, amministratore delegato del gruppo tessile, apre la 27ª Festa di mezza estate del Gruppo senior, svoltasi sabato 16 giugno alla Cascata di Verduno. È l’occasione, ormai consueta, per premiare coloro che hanno raggiunto i 25 anni di collaborazione con la Miroglio, entrando a far parte dei Senior; da due anni si consegnano anche i premi di laurea, borse di studio destinate a dieci figli di dipendenti (o a dipendenti) che abbiano conseguito risultati eccellenti in ambito universitario.

Momento delicato. «Questa celebrazione ci ricorda che un momento tanto delicato va gestito in armonia tra esperienza ed entusiasmo», ha sottolineato Miroglio, ammettendo le difficoltà attuali dell’azienda: «La società Miroglio Fashion ha subìto un calo del fatturato nel 2012, nonostante l’apertura di un centinaio di punti vendita, che non sono stati in grado di compensare la diminuzione dei ricavi registrata nei negozi già esistenti. Molti punti vendita saranno destinati alla chiusura». Ma l’amministratore si dice sicuro della strategia in corso: «La strada è quella giusta, i cambiamenti che abbiamo in atto sono quelli che andranno a risolvere i problemi strutturali del nostro gruppo, ovvero la complessità dell’azienda e la sua eccessiva dipendenza dal mercato italiano». Nella consapevolezza che non è possibile essere eccellenti in molti campi, la Miroglio punta ora a diventare un business leader, sopperendo alla dispersione, accumulata negli anni, che inevitabilmente si traduce in una bassa qualità del lavoro svolto. «Abbiamo cancellato due marchi nel 2011, Notes e Blutime, per dedicare il massimo ai brand strategici».

L’Italia non basta. Quanto all’eccessiva subordinazione del gruppo al mercato italiano, Miroglio parla chiaro: «Il 70% del nostro fatturato è ottenuto in Italia. Il nostro business, fino a ora improntato sul mercato nazionale, necessita di una maggior apertura verso l’estero. La moda e lo stile, dai disegni delle stampe alla definizione dei modelli, sapranno portarci sulla giusta strada». Poi conclude: «So che il 2012 sarà un anno peggiore del 2011, ma ne usciremo forti, grazie a questi cambiamenti».

Chiara Cavalleris

Due domande a Giuseppe Miroglio

Quale sarà la chiave vincente per una maggior apertura al mercato estero? «Punteremo sulla creatività, la stessa che rende l’Italia famosa nel mondo. Tutti i Paesi, soprattutto quelli emergenti, ci vedono creativi, ed è questo su cui punteremo. Fino a qualche anno fa il mercato italiano era protetto; primeggiare in Italia non voleva dire primeggiare nel mondo. Ora le cose sono cambiate».

La chiusura di due marchi e un centinaio di punti vendita sarà compensata da altrettante aperture? «Non sono in previsione nuovi marchi. Quanto ai negozi, le chiusure saranno compensate da altrettante riaperture nel 2012, in un giusto dosaggio: l’azienda è come una pianta che saltuariamente deve essere potata per far modo che crescano nuovi rami».

c.c.

Premiati sessanta dipendenti

In occasione della Festa di mezza estate della Miroglio sono stati premiati i dipendenti anziani e consegnati i premi di laurea a dieci figli di dipendenti.

I premiati del Gruppo senior. Gianluigi Adriano, Stefano Adriano, Roberta Alfero, Fabrizio Alossa, Franco Appiano, Livio Balbo, Mauro Barroero, Fabrizio Battaglino, Maria Margherita Biglino, Maria Bonardo, Mauro Bosio, Maurizio Carapezza, Francesco Casalino, Paola Castella, Silvio Chiecchio, Mauro Colonna, Teresio Coltro, Sabrina Corino, Tiziana Lorenza Costamagna, Piergianni Curti, Maria Dallorto, Renato Davico, Santino Delizzos, Livio Demarie, Mario Destefanis, Marco Drago, Luigi Ferraro, Michele Ferricelli, Speranza Ferusso, Lia Fiaschetti, Giacomo Franco, Remo Gattiglia, Maurilio Giachino, Mauro Giletta, Angioletta Giordano, Renato Lambiente, Tiziana Lanzetti, Valeria Magis, Giovanni Marcellio, Laura Marchese, Gianni Masenta, Pierpaolo Masoero, Luisella Meirano, Rosa Mola, Bruno Pagliero, Ezio Porello, Giuseppe Riva, Piero Rivetti, Mauro Rosso, Massimo Russo, Valerio Sandri, Silvano Scavino, Roberto Serafino, Daniela Siderot, Antonino Siragusa, Stefano Sobrero, Davide Sottero, Piero Spertino, Carlo Vico, Luca Zanelli.

Lauree triennali. Alessandro Belliardo, figlio di Giuliana Brignone (Miroglio Fashion Alba) e Massimo Belliardo (Miroglio Group Alba), corso di laurea in produzione industriale. Eleonora Filippini, figlia di Silvana Magliano (Gruppo senior), corso di laurea in lingue e culture dell’Asia e dell’Africa. Giulia Cerrato, figlia di Silvia Massucco (Miroglio Textile, Govone) e Bruno Cerrato (Gruppo senior), corso di laurea in conservazione e restauro. Cristina Olivero, figlia di Bruno Olivero (Miroglio Textile, Saluzzo), corso di laurea in terapia della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva.

Lauree magistrali. Elisa Caffa, figlia di Piero Caffa (Gruppo senior), corso di laurea in psicologia clinica, dello sviluppo e neuropsicologia. Marco Elia, figlio di Silvana Giberti (Miroglio Textile, Govone) e Aldo Elia (Gruppo senior), corso di laurea in ingegneria elettronica. Monica Sottero, figlia Davide Sottero (Miroglio Textile, Govone), corso di laurea in psicologia clinica e di comunità. Andrea Sottero, corso di laurea in business administration. Alessandro Cantamessa, figlio di Carlo Cantamessa (Miroglio Textile, Govone), corso di laurea in medicina e chirurgia. Cristina Cocino, figlia di Mauro Cocino (Gruppo senior), corso di laurea in medicina e chirurgia.

d.l.

Laureati brillanti

Sono dieci i ragazzi premiati dal Gruppo Miroglio alla festa di mezza estate, ciascuno con un percorso di studio differente e un brillante risultato ottenuto. A loro l’azienda albese ha elargito una borsa di studio, che li aiuterà a realizzare le loro ambizioni professionali.
Alessandro Belliardo. Ha conseguito la doppia laurea in produzione industriale, al Politecnico di Torino e all’École de manegement di Parigi. Durante il suo anno all’estero ha studiato management e leadership, mentre in Italia ha approfondito lo studio della gestione aziendale dal punto di vista della sua pianificazione e logistica. «Questo percorso multidisciplinare mi ha permesso di conoscere tutto quello che riguarda la gestione di impresa e di orientare i miei studi successivi in ingegneria della produzione industriale e dell’innovazione tecnologica. Al termine di questo corso specialistico mi occuperò della ristrutturazione dei processi aziendali», spiega Alessandro.

Cristina Olivero. Laureatasi a Torino in terapia della neuropsicomotricità dell’età evolutiva, Cristina ha svolto un percorso formativo completo di studio e tirocinio e si occuperà della riabilitazione in ambito pediatrico. La sua tesi è focalizzata sul trattamento dell’artropatia emofilica, complicanza dell’emofilia nei bambini che, secondo le sue conclusioni, permetterebbe di prevenire alcune conseguenze della malattia attraverso un trattamento fisioterapico abbinato ai farmaci. «Ho aperto uno studio a Cuneo con due amici», racconta. «Questa borsa di studio mi permetterà di continuare a specializzarmi, attraverso master e corsi aggiuntivi».

c.c.

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