Contratto a piccoli passi

L'ex stabilimento Acna a Cengio

VALLE BORMIDA A tre settimane dall’Assemblea di bacino del Contratto di fiume svoltasi ad Alessandria, venerdì scorso, al “Palazzo rosso” di Cengio, sul piazzale dell’ex Acna, si è svolto il “Workshop di progettazione partecipata” durante il quale sono stati approfonditi i temi abbozzati nell’incontro dell’8 giugno, attraverso “tavoli territoriali” nei quali sono stati esaminati punti di forza e criticità di tre bacini (Bormida di Spigno, Bormida di Millesimo, basso Bormida e affluenti) e tre tavoli tematici dedicati a tutela e miglioramento ambientale, sicurezza del territorio e qualità della vita, sviluppo economico-produttivo.

«La giornata è stata nel complesso positiva, soprattutto per il metodo di lavoro adottato», commenta il presidente di Valbormida viva Ilvo Barbiero. «Tra gli obiettivi fissati c’è il recupero del fiume, ma prima si dovrà poter revocare il divieto di uso irriguo delle acque del Bormida e il divieto di pesca, tuttora vigenti. È inoltre importante che il Contratto di fiume possa intervenire su questioni delicate come la gestione delle acque».

L’ex stabilimento Acna a Cengio

Il dossier preliminare elaborato dalla Segreteria tecnica del Contratto di fiume evidenzia infatti come, a oltre 13 anni dalla chiusura dell’azienda chimica di Cengio, lo stato di salute del fiume non sia ancora ottimale, con presenza di clorobenzene rilevata al punto di monitoraggio di Saliceto, «presenza che si può considerare ascrivibile alle attività pregresse presso il sito in bonifica dell’Acna a Cengio», si legge nel documento.

«È stata importante la presenza di tutti i soggetti coinvolti, dagli enti locali alle associazioni. Solo così si potrà arrivare a soluzioni condivise, anche se i tempi saranno lunghi», ha commentato il vicesindaco di Cortemilia Roberto Bodrito.
Sui tempi lunghi concorda anche il sindaco di Saliceto Enrico Pregliasco, che aggiunge: «Speriamo che il Contratto di fiume possa essere utile a portare risorse sul territorio», e precisa che non dovrà trascurare la questione del danno ambientale, tema sul quale il versante piemontese non intende fare sconti.

Corrado Olocco

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