Ultime notizie

IL TURISMO non teme la crisi

Turismo al top: Alba-Bra dietro solo a Torino e laghi

PROMOZIONE La crisi potrebbe minacciare il turismo, ma Alba reagisce e vince. Pur registrando un considerevole aumento delle presenze nell’ultimo anno (+15 per cento alla fine del 2011), chi fa promozione macina in questi mesi nuove idee e modalità alternative per attirare visitatori. Perché, come afferma Giuliano Viglione, direttore dell’Associazione commercianti albesi (Aca), «in tempi difficili occorre inventare, per non cedere».

Per questo, al castello di Grinzane, ente turismo Alba, Bra, Langhe e Roero e consorzio turistico Langhe, Monferrato e Roero hanno presentato le nuove linee di promozione in collaborazione con la Francia e la Sicilia. In ballo ci sono i fondi europei per la stagione 2014-2020: se tutto andrà a buon fine, l’approvazione dell’Unione europea consentirà di avere a disposizione circa 950 mila euro.

Che cosa si fa ad Alba e sulle colline? Continua il progetto Alcotra (nato all’inizio degli anni Novanta), il programma europeo di cooperazione transfrontaliera tra Italia e Francia. Si tratta di un’unione volta alla valorizzazione della cultura, dell’ambiente, della qualità della vita e dei prodotti tipici delle zone di confine, in particolare del Piemonte e della Provenza. Il Crt (Comité regional du tourisme Riviera Côte d’Azur), che ha calcolato l’1 per cento del turismo mondiale in Costa Azzurra, si prospetta come un ottimo partner per Langhe e Roero. Manuel Herbretau, rappresentante del Comitato francese, ha affermato: «Occorre restare sempre in contatto con i clienti. Per questo, sviluppare il marketing e “sposare” l’utilizzo delle nuove piattaforme on line sono i primi passi da compiere per promuovere in tutta Europa la Costa Azzurra e le Langhe». Gli obiettivi dei progetti comuni tra i due Paesi si riassumono in tre punti: accessibilità, accoglienza e informazione, con una politica di marketing rivolta alla persona, perché «il turista deve sentirsi protagonista», secondo Mauro Carbone, direttore dell’Ente turismo.

Sicilia-Itervitis: viaggio tra le viti è invece il progetto nato in Sicilia, che costruisce partnership con tutta Europa e ben oltre (dall’Azerbaigian alle isole Azzorre) al fine di veicolare la conoscenza dei paesaggi vitivinicoli e dei territori produttori di vino. Itervitis si propone inoltre di salvaguardare le biodiversità e i terreni soggetti a erosione. Il presidente della Federazione regionale delle strade del vino e dei sapori di Sicilia e curatore dell’iniziativa Gregorio Sparacino ha dimostrato grande entusiasmo per la collaborazione tra gli enti piemontesi e siciliani: «Senza dubbio otterremo insieme degli ottimi risultati».

Marco Viberti

Tutto il mondo AD ALBA

REPORTAGE Piazza Savona nel primo pomeriggio della passata settimana: pare un deserto africano. Si sfiorano i trentacinque gradi. Eppure si possono osservare numerose persone – rigorosamente dotate di macchina fotografica, cartina geografica tra le dita e cappelli un po’ bizzarri – che contemplano quei palazzi, quelle strade (le panchine, addirittura) che per gli albesi risultano scontati o forse inesistenti. Perché è questo il bello dei turisti: sanno apprezzare gli elementi che per via della fretta, dell’abitudine o del poco interesse gli albesi dimenticano.

Nord Europa. Un uomo biondo e poco abbronzato si dirige verso l’imboccatura di via Maestra. Si chiama Erik O. e ha il sorriso stampato sul volto. Si dimostra disponibile nel raccontarci i motivi del suo viaggio: «Vengo da Orebro, Svezia. Sto alloggiando ad Acqui Terme: è la città per le vacanze prediletta dai miei zii. Tuttavia è già il secondo giorno consecutivo che alle nove di mattina prendo un’auto in affitto e raggiungo Alba. Non mi è mai capitato di osservare una città circondata dalle colline ricche di vino e di cibo squisito».

Nonostante la piacevolezza del dialogo, continua la nostra “ricerca” di turisti. Che cosa c’è oltre al cibo e al vino?
Centro Europa. ll secondo visitatore lo incontriamo nei pressi del cortile della Maddalena, è accompagnato dalla figlia che sembra felice sulle spalle del papà. «Mi chiamo Cyrill e insieme a Françoise sto percorrendo le strade europee del vino: sono partito dalla mia città, Martigny, Svizzera, un mese fa e per ora ho visitato Portogallo, Spagna e Francia: sono posti unici, i vini squisiti, ma devo ammettere che non sono per nulla paragonabili al Piemonte, alle Langhe. Qui, nelle giornate di sole, bevendo un buon Barolo, mi sembra di vivere in un quadro di Monet».

Concluso il dialogo con Cyrill, ci passa affianco Peter F. originario di Düsseldorf. Sembra timido e ci concede solo una breve frase, ermetica e intensa: «È il terzo anno consecutivo che pernotto ad Alba e non smetto di innamorarmi di queste terre». Non ci dice il perché, ma dal suo sguardo profondo intuiamo sincerità.

Nord America. Alba sembra già assumere nuove forme; con un po’ di pratica, non risulta difficile “diventare un turista” nella propria città. Procediamo verso piazza Duomo, imbattendoci in una simpatica coppia sui quaranta. Lei porta i capelli corti, lui un codino lunghissimo: sono canadesi, abitano a Toronto. Rose F. ci spiega che cosa l’ha spinta ad attraversare l’oceano: «Mio cugino vive nei dintorni di Milano: ne ho approfittato per trascorrere le vacanze in Italia. Sapevo che Bob Dylan si sarebbe esibito a Barolo e per una settimana ho affittato insieme a mio marito una stanza ad Alba. Sono stupita dalla contraddizione: una città così piccola, ma così ricca di verde e di vita non era immaginabile per noi. Ora so che non è importante il numero di abitanti, ma lo spirito».

Asia. Proseguiamo la passeggiata fino a piazza Rossetti dove incontriamo Hiromu K. Arriva da Chiba, Giappone, e a giudicare dalla super-macchina fotografica professionale che tiene in mano, è una reporter: «Cosa mi piace di Alba? Ieri ho visto il tramonto. Stavo per piangere. Ero in collina, a Santa Rosalia, credo – e il sole era arancione – illuminava la città: tutto sembrava avvolto da una nebbia particolare. Capisco perché mio padre (e le riviste turistiche) mi consigliano in continuazione di visitare queste zone». Osserva il campanile del Duomo e inchinandosi appena, come a ringraziare, si dirige verso piazza monsignor Grassi.

Il nostro tour si conclude; qualcosa abbiamo compreso. Solo Hiromu è stata capace di mettere in parole il concetto che gli altri turisti suggerivano: la poesia che le Langhe sanno evocare.

 

PROSPETTIVE Carbone: «Anche il nostro futuro è più che mai nella rete»

Per comprendere l’importanza delle piattaforme on line nel campo del turismo, ascoltiamo l’opinione di Mauro Carbone, direttore dell’ente turismo di Alba, Bra, Langhe e Roero.

 Si parla di “turismo on line”, di sviluppo del “marketing in rete”. Come pensa di agire su questo fronte l’Atl albese?  «Il recente progetto, in collaborazione con la Costa Azzurra, dovrà essere approvato tra ottobre e novembre. Si tratta di un lavoro di monitoraggio del mondo del web che ci garantirà una maggiore consapevolezza. Nel mondo del passaparola, in cui YouTube, Facebook, Flickr e Twitter sanciscono molte regole del mercato e soprattutto del turismo occorre porre attenzione alla considerazione che la rete pone alla nostra zona: sto parlando delle recensioni dei critici culinari, ma anche dei giudizi dei forum che i turisti in prima persona postano».

 E, dopo il monitoraggio, come si agisce?  «Occorre ricordare che Internet, nel turismo, è come le panchine: senza le persone si mimetizzano. È una frase di Roberta Milano, docente universitaria di web marketing. Significa che è necessario coinvolgere in prima persona i turisti, cioè occorre sviluppare una campagna pubblicitaria non passiva, protagonista. Prima di mettersi in viaggio, il visitatore deve conoscere le nostre zone, deve sapere che cosa sta andando a vedere, che cosa sta per assaggiare. E, se una persona risiede a chilometri di distanza non c’è mezzo migliore di Internet per informarlo».

mar.vi.

L’INDAGINE In Piemonte il settore vale 5 miliardi e mezzo, il 4,4 per cento del Pil, dando lavoro a 167 mila persone

“Il peso del turismo sull’economia del Piemonte aumenta: dal 2000 i flussi sono cresciuti di quasi il 60 per cento, raggiungendo nel 2011 oltre 12,8 milioni di presenze, con una permanenza media di 3 giorni. Numeri che significano 5,5 miliardi di euro: tanto è il valore aggiunto che oggi il settore turistico produce sul Pil (Prodotto interno lordo) regionale, di cui rappresenta il 4,4 per cento, dando lavoro a tempo pieno a 167 mila persone (la metà in alberghi e ristoranti). Una ricchezza generata per il 31 per cento dalla spesa dei turisti stranieri, che nel 2011 secondo i dati forniti dalla Banca d’Italia hanno speso in Piemonte circa un miliardo di euro, e per il restante 69 per cento dal mercato domestico.

Il quadro emerge da un’indagine con oltre 5 mila interviste, realizzata tra luglio 2010 e giugno 2011 dall’Assessorato al turismo della Regione, in collaborazione con le Università piemontesi (Torino e Centro Omero e Piemonte orientale) e il Ciset dell’università Cà Foscari di Venezia. La crescita è in linea con quella del turismo mondiale: nonostante la crisi internazionale, infatti, nel corso del 2011 si sono registrati a livello globale 980 milioni di arrivi con un incremento del 4 per cento rispetto all’anno precedente (+5,7 in Italia). Le stime per il 2012 prevedono ancora un trend positivo, se pur di tasso minore, che probabilmente porterà gli arrivi internazionali al traguardo del miliardo di turisti.

Mediamente ogni turista spende al giorno in Piemonte circa 100 euro, ma questa cifra sale a 250 euro nel biellese degli outlet e a circa 180 euro sulle colline del gusto di Langhe e Roero, che si confermano il secondo territorio nel quale i visitatori sono disposti a sborsare più euro. Segue poi Vercelli con 162 euro e Novara con 110 euro. A Torino la spesa del turista è salita dai 70 euro del 2010 ai 129 euro del 2011, con una media finale che si attesta a 110 euro in città e sotto i 50 euro sulle montagne olimpiche così come sulle vette del cuneese. Nell’alessandrino e nell’astigiano i turisti spendono invece 80 euro al giorno, 72 euro sui laghi e 55 euro sulle montagne del Vco. Dell’impatto economico che il turismo produce in Piemonte, il 38 per cento ricade sul settore alberghiero e della ristorazione, ma ciò che lo rende rilevante è il suo “carattere trasversale” capace di coinvolgere una molteplicità di settori produttivi, anche non turistici: locazione di fabbricati, servizi vari, servizi di trasporto e attività ricreative.

«Le analisi classificano il Piemonte, assieme alla Lombardia, tra le regioni economicamente forti che stanno valorizzando la componente turistica e culturale come fattore di diversificazione», sottolineano gli assessori regionali al turismo, Alberto Cirio, e alla cultura, Michele Coppola. «L’impatto economico che si sta producendo nella regione conferma che ogni euro per turismo e cultura non è speso, ma ben investito, e ritorna moltiplicato sul territorio».

Esemplare, per capire le ricadute che il turismo e in particolare eventi di grande richiamo sono in grado di generare, il caso del concerto dei Coldplay a Torino. La band britannica ha fatto tappa a Torino il 24 maggio per l’unica data italiana del tour mondiale e con le 7 ore trascorse sotto la Mole ha prodotto una ricaduta economica stimabile tra gli 11,2 e gli oltre 13 milioni di euro!

Banner Gazzetta d'Alba