La guerra dei carburanti

BENZINA Tra i vari distributori è scattata la guerra dei prezzi. Se finora le compagnie petrolifere facevano a gara a chi li alzava di più, adesso, dopo il crollo dei consumi legato alla crisi, sono invece corse tutte allo sconto.

In origine fu l’Eni, la prima a pensarci, poi hanno seguito Esso, Q8 e alcune no logo. Ma se l’Eni compensa le mancate entrate grazie ad altre attività, i grandi gruppi che hanno come attività solo la vendita del carburante, devono adattarsi alla nuova politica al ribasso imposta dal “cane a sei zampe”. Quanto reggerà il mercato e quanto dureranno gli sconti domenicali?

Intanto le abitudini degli automobilisti sono cambiate: rifornimento nel week-end puntando su sconti che arrivano anche a 10 euro su un pieno e piccoli rabbocchi negli altri giorni. C’è chi critica il comportamento dell’Eni tacciando di concorrenza sleale la sua operazione e c’è chi invece vede nella corsa al ribasso il modo di tornare a far crescere il fatturato: da gennaio 2012 i consumi di carburante sono diminuiti del 20%.

A lamentarsi anche le pompe bianche, quelle no logo, che finora erano state le migliori alleate degli automobilisti e del loro portafoglio perché in grado di praticare prezzi più bassi rispetto alle compagnie “normali”. Nel week-end il loro prezzo è maggiore rispetto a Eni ed Esso.

Vicino ad Alba c’è una sola pompa bianca, a Treiso, in strada Pertinace, scendendo da Barbaresco (ma un’altra è in arrivo a Borbore di Vezza). Qui Claudio Giordano gestisce, oltre al bar e al negozio di alimentari, un piccolo distributore con una pompa sola marchiato Kerotris, una compagnia con sede a Genova la cui rete di vendita si estende sulle regioni di Piemonte, Liguria, Emilia-Romagna e Toscana.

Il gestore non è preoccupato degli sconti del week-end, benché ammetta che il suo fatturato è sceso del 30% da quando sono iniziati: «Da 4.000 litri sono passato a venderne 3.000. Ma non è un problema. Una pompa del genere può permettersi di mantenere prezzi bassi in modo costante, mentre le grandi compagnie possono farlo solo per brevi periodi di tempo. E poi ci sono i clienti più fedeli che nonostante gli sconti continuano a venire da noi».

Le pompe bianche preferiscono stringere accordi con i privati, cioè con chi è proprietario di una sua pompa di carburante. Questo permette di risparmiare sulla distribuzione e, dividendo i costi, favorisce la capillarità sul territorio. Inoltre scaccia il pericolo di licenziamenti: mentre una pompa bianca non può permettersi di effettuare tagli al personale, magari proprio dovuti alla crisi, questo rischio è molto più alto alle pompe in gestione delle “grandi”.

 Maurizio Bongioanni

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