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San Giovanni, via ai lavori

San Giovanni, la storia in un libro

RESTAURO La chiesa di San Giovanni Battista torna a far parlare di sé, della sua storia e della bellezza dei capolavori che testimoniano un indiscusso pregio architettonico e artistico. Il desiderio di realizzare un appropriato restauro, sia della parte interna che della preziosa quadreria, è sentito e sostenuto dalla comunità parrocchiale, dal parroco don Renato Gallo, dall’associazione culturale San Giovanni, alla cui presidenza è Attilio Cammarata.
Fu proprio con l’arrivo di don Renato, nel 1996, che iniziarono le prime importanti opere di manutenzione, conservazione e restauro della chiesa. Prima di allora, gli interventi si fermano al ’91, anno del nuovo impianto di riscaldamento installato sotto il nuovo pavimento in pietra di Luserna fiammata.

In seguito, grazie al lascito delle sorelle albesi Toppino, don Renato fece rifare il tetto della chiesa, la facciata, la canonica e furono restaurati dodici quadri, tra cui la Madonna in adorazione del Bambino con i santi Giuseppe, Nicola da Tolentino, Agostino e Gerolamo, opera datata e firmata nel 1508 dal celebre Gian Giacomo Alladio detto “il Macrino”.

Ora un’équipe specializzata, fra cui Attilio Cammarata e Giacomo Giamello, che ha condotto approfondite ricerche storiche e artistiche, analizzerà e valuterà le cinque offerte pervenute per l’esecuzione delle prime opere di interventi all’interno della chiesa, partendo dal presbiterio. Le opere saranno realizzate con un contributo di 40 mila euro concesso dalla fondazione Cassa di risparmio di Cuneo. Nel frattempo è iniziato il restauro, eseguito da Silvio Rolando, di cinque importanti quadri, fra cui le due tele che raffigurano i santi e beati albesi, la Cena di Emmaus, San Francesco da Sales. Il costo del restauro dei dipinti è finanziato per il 50% dalla Compagnia di San Paolo.
«Sono due anni», spiega Cammarata, «che all’interno del quartiere si organizzano eventi per sensibilizzare e sostenere il restauro della chiesa di San Giovanni. Abbiamo realizzato tre grandi tombole, una lotteria e un concerto. L’associazione culturale San Giovanni è stata altresì costituita come supporto laico per racimolare finanziamenti, le nostre intenzioni erano già state sottoposte e condivise da monsignor Sebastiano Dho».

 Bruna Bonino

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