BALDUZZI: «Quest’ospedale si farà»

SANITÀ «Questa sarà una cattedrale della sanità, ma non nel deserto, perché il territorio di Langhe e Roero non è un deserto affatto». Così ha esordito, domenica 16 settembre, il ministro della salute Renato Balduzzi, il quale ha visitato il cantiere del nuovo ospedale di Verduno, invitato dall’omonima Fondazione, come Gazzetta ha annunciato la scorsa settimana con un’intervista esclusiva. Di fronte a circa 200 persone, fra cui numerose autorità e la quasi totalità dei sindaci, Balduzzi non ha esitato a definire la nostra «una delle realtà migliori del Paese» e, riferendosi all’esigenza che il nosocomio sia terminato in tempi brevi, ha aggiunto: «Credo che la battaglia sia già vinta».

Durante la visita, Balduzzi ha interrogato i tecnici sulla data di fine lavori – presumibilmente giugno-settembre 2014 – e ha invitato a precisare il calendario dei lavori. «Ma su questo penso non ci siano problemi, come sulla scelta lungimirante di mettere insieme due realtà con una storia per farne una che possa riprendere il meglio di quella storia», ha affermato. Prendendo lo spunto dalla visita del primo mattino all’Asava, ad Alba, il professore non ha mancato di ricordare il ruolo svolto dal volontariato soprattutto in alcuni ambiti: cure palliative, malattie rare ed emergenza-urgenza.

«Verduno può essere considerato un progetto pilota che rappresenta lo sforzo che la Regione sta facendo in questo momento», ha spiegato Balduzzi. Il Ministro ha ripreso l’intervento di  Dario Rolfo, presidente della Fondazione, sottolineando l’importanza del dono, e ha apprezzato l’attenzione dedicata al più giovane benefattore dell’ospedale, Nicola Milanesio, di 5 anni, che ha contribuito alla raccolta con 3,31 euro (sono stati finora accantonati 11,4 milioni).

Balduzzi ha poi risposto alle sollecitazioni dei sindaci di Bra Bruna Sibille e di Santa Vittoria Marzia Manoni, presidente della Conferenza dei sindaci dell’Asl Cn2, in tema di socio-assistenza. «Con la spending review riapriamo il rubinetto in quella direzione», ha detto. Il Ministro ha pure ricordato come alcune riforme possano essere fatte senza esborsi ulteriori, come quella relativa alla medicina territoriale, che fa parte del decreto che porta il suo nome. In risposta alla presidente della Provincia Gianna Gancia, la quale ha sollevato la questione della strada per l’ospedale, Balduzzi ha detto di aver ricevuto “in diretta” dall’onorevole Mino Giachino la conferma che i lavori, legati all’Asti-Cuneo, dovrebbero iniziare a febbraio- marzo 2013.

Infine il Ministro non si è sottratto alle provocazioni del presidente della Regione Roberto Cota, facendo un parallelismo fra ospedali e tribunali: «Mi sono opposto all’idea che il Governo decretasse la soppressione degli ospedali sotto una certa soglia, perché ritengo che spetti alla Regione la gestione della rete ospedaliera ». Balduzzi ha assicurato che si farà portavoce del problema con il ministro Paola Severino,maha aggiunto che sono molte le realtà che stanno provando a far valere la propria specificità. Infine Balduzzi si è soffermato sulla discussa idea di una tassa sulle bevande zuccherate, «da tenere in agenda», e ha rassicurato: «Mai nessuno ha pensato di applicare una tassa sul vino, l’ipotesi riguarda i superalcolici ». In ultimo ha detto: «Quando non sarò più ministro, nel settembre 2014, verrò a Verduno, in incognito, a vedere il nuovo ospedale terminato».

a.r.

Servono altri due anni di lavori

Il nuovo ospedale di Verduno cresce e procede ma a ritmo ridotto, soprattutto perché pesano i quasi nove mesi di blocco a causa del ritardo nei pagamenti. Gazzetta è tornata nel cantiere a 15 mesi di distanza dalla precedente visita, datata giugno 2011, e la “passeggiata” a fianco del ministro della salute Renato Balduzzi qualcosa di nuovo ha mostrato, come si vede anche dal confronto tra la foto in alto e quella in basso, scattate dallo stesso punto. I lavori sulla struttura in cemento armato sono finiti e l’aspetto finale dell’esterno si va delineando. La comitiva è stata accompagnata a zig zag in diversi punti dei nove piani, per far vedere i dettagli più significativi e più avanti con i lavori.

La parte più evidente è l’ala centrale, già dotata delle vetrate, e la facciata Nord, che si affaccia verso Santa Vittoria, in cui gran parte dei tamponamenti esterni sono ormai finiti. All’interno, poi, in vari ambienti gli impianti sono stati già installati e il sottofondo per i pavimenti è completato; inoltre un po’ dappertutto si scorgono le strutture metalliche che, sul soffitto, accompagnano e sorreggono condotti, cavi e tubature. Con una buona dose di immaginazione, poi, si riesce a vedere come gli immensi locali in grigio cemento armato verranno trasformati in confortevoli camere per i degenti e negli ambulatori.

Quanto manca? Il direttore dei lavori Ilario Toscano parla di giugno, forse settembre 2014. In pratica, per chiudere il cantiere e consegnare le chiavi all’Asl servono ancora 24 mesi di lavoro: quindi, se tutto fila liscio, l’appuntamento è per l’autunno 2014.

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