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Medie, riordino in vista

Luigi Garassino è il nuovo consigliere comunale delegato all’istruzione: l’assenza per motivi di salute dell’assessore all’istruzione Mariangela Roggero Domini ha portato il sindaco Maurizio Marello a nominare una figura che seguisse le attività e le iniziative scolastiche.

Cosa significa per lei avere la delega all’istruzione?

«Mi rendo conto dell’importanza dell’incarico che ho assunto. La scuola e il mondo giovanile rappresentano un settore strategico per la vita di una città e per la sua Amministrazione. Ringrazio il Sindaco per la fiducia; sono convinto che l’impegno sarà gravoso, ma so di poter contare, oltre che sulla collaborazione delle persone che mi accompagnano in questa nuova esperienza, anche sul sostegno di Mariangela, con cui mantengo stretti contatti».

Esistono progetti e innovazioni per l’anno scolastico 2012-2013?

«Per le scuole primarie Maria Montessori e di Mussotto è previsto un significativo intervento finanziario del Comune per garantire l’assistenza durante la pausa pranzo e nel post-pausa pranzo. I servizi di assistenza scolastica, mensa e trasporti manterranno il livello qualitativo e quantitativo dell’anno p r e c e d e n t e senza incrementi delle tariffe, salvo l’adeguamento Istat per quanto concerne la mensa scolastica».

E per gli edifici?

«Per quanto riguarda l’edilizia scolastica, il completamento degli interventi in fase di esecuzione sarà garantito dai 200.000 euro stanziati dalla Giunta nei giorni scorsi. Nelle prossime settimane occorrerà affrontare il caso della media Macrino: in base a quanto previsto dalla legge 111 del 2011, la scuola è sottodimensionato: a causa di tale classificazionenonsono stati assegnati il dirigente scolastico e il direttore amministrativo. Si valuta l’eventualità di una riorganizzazione da proporre alla Regione».

Dopo i tagli dettati dalla spending review, la scuola può definirsi a rischio?

«Alcuni interventi del decreto legge 95 sono da considerare positivamente – ad esempio la gestione centralizzata delle spese per supplenze; altri risultano particolarmente preoccupanti – vedi l’istituzione della tesoreria unica per le scuole. Paionocomunqueunprimotimido tentativo di abbandonare la politica dei tagli lineari adottata fino a oggi. Tuttavia la riduzione dei trasferimenti statali agli enti locali avrà conseguenze negative anche sui servizi scolastici gestiti dalComune.Eoccorre tener conto della cosiddetta “dematerializzazione” dei rapporti delle scuole con le famiglie: iscrizione, comunicazioni e pagelle on-line andranno a modificare profondamente le modalità di interazione tra la scuola e le famiglie».

Che influenza esercita il Comune sul fronte dell’amministrazione scolastica?

L’organizzazione scolastica è in continua evoluzione, caratterizzata da sovrapposizioni e contraddizioni. Ad esempio: la prima stesura del decreto sulla spending review prevedeva il passaggio ai Comuni delle competenze inmateria di edilizia, assistenza e trasporto per l’istruzione secondaria di secondo grado, in capo alle Province. La legge di conversione del decreto ha eliminato questo trasferimento di competenze. Il ruolo del Comune nel settore dell’istruzione riguarda gli edifici, l’assistenza, la mensa e i trasporti, relativamente al primo ciclo dell’istruzione. Educazione degli adulti, orientamento, continuità, prevenzione della dispersione scolastica sono funzioni svolte in collaborazione con la Provincia».

Marco Viberti

I Cam a stecchetto, però resistono

MINORI Sono salvi. I Centri di attività per minori riapriranno i battenti, al più tardi, il 1° ottobre. La certezza, nient’affatto scontata visti i tagli decisi dalla Regione a scapito dei consorzi socio-assistenziali e di talune attività sociali, è arrivata poche settimane fa. È il motivo per cui molti centri non riusciranno ad avviare le attività con l’inizio della scuola. Il responsabile dell’area minori del Consorzio socio-assistenziale, Nicola Conti, spiega: «I responsabili dei 32 centri dell’albese hanno attivato moltissime iniziative di autofinanziamento: cene, vendite di gadget e cartoline. Abbiamopartecipato a bandi di fondazioni bancarie, della Comunità europea o riservati al volontariato. Gli sforzi sono stati premiati e c’è anche chi, come il Duomo, proporrà progetti “in crescita”, ampliando l’accoglienza anche agli studenti dei primi due anni di superiori e garantendo pure a loro assistenza nei compiti».

I numeri. Molti sono stati i contribuiti incamerati dal Consorzio per i Cam: la fondazione Crc ha garantito 50 mila euro subito e altrettanti a breve; la fondazione Elena Miroglio ne ha erogati 10.000 per il Cam della Moretta; ilComune ha stanziato 50 mila euro. Altre donazioni sono giunte da Comuni o enti. Le elargizioni riconoscono ai Cam il ruolo nella prevenzione del disagio e dell’emarginazione. «Vent’anni fa abbiamo iniziato con 60 ragazzi, ora sono 900, 160 dei quali versano in condizioni di criticità », precisa Conti. «In controtendenza rispetto al Piemonte, da noi i casi di minori allontanati dalla famiglia per essere inseriti in comunità si contano sulle dita di una mano». Merito del sostegno ai genitori, della presenza di educatori, degli orari estesi a coprire il pomeriggio, integrando gioco e compiti, laboratori e studio. Merito della collaborazione con le Estate ragazzi, passate ad Alba da 4 a 11 settimane, da 150 a 1.150 iscritti e, nei paesi, da poche settimane a giorni alterni alle dieci settimane coordinate dai Ragazzi del Roero. Conti sottolinea «il ruolo primario delle parrocchie, delle associazioni e agenzie educative e sociali del territorio, che hanno coinvolto 90 volontari a rimborso spese, 84 tirocinanti del liceo psicopedagogico e 75 operatori. Quindi 250 giovani, la cui formazione personale è stata arricchita da una esperienza lavorativa in un settore così complesso come quello educativo-sociale».

Le prospettive. Conti è netto: «I bilanci sono a stecchetto. Confido che i politici rivedano i tagli che hanno penalizzato così tanto i servizi sanitari e sociali. Mentre prima potevamo vantarci di avere un’alta attenzione verso i deboli, ora non è così. E le persone in difficoltà sono sempre di più. Il ruolo sociale dei Cam andrebbe premiato da finanziamenti specifici e si dovrebbe agevolare il sostegno di aziende e finanziatori privati».

Valeria Pelle

Ierardi alla dirigenza dell’istituto Guala-Sobrero

SCUOLA Giuseppe Ierardi torna all’istituto che lo ha visto intraprendere la carriera di dirigente nella scuola superiore. Nella passata settimana è infatti stato nominato alla reggenza dell’istituto Guala- Sobrero, scuola che ha presieduto dal 2006 al 2009, dopo la sua duplice veste nel passato anno scolastico di dirigente del liceo Giolitti-Gandino di Bra ed Einaudi di Alba. Il Guala-Sobrero ha perso infatti il diritto a un suo dirigente scolastico perché non raggiunge la soglia dei 700 studenti iscritti.

La carriera di Ierardi, stimato ed apprezzato uomo di scuola, è legata a filo doppio con il mondo della formazione dei giovani. Prima di accasarsi nell’anno scolastico 2009-10 presso il liceo Giolitti- Gandino di Bra, era stato appunto alla presidenza del Guala-Sobrero dal 2006 al 2009, dopo l’esperienza alla guida della scuola media unificata di Bra e prima ancora dell’Istituto comprensivo di Sommariva del Bosco. Ierardi con la sua reggenza sostituisce il professor Ezio Delfino, stimato dirigente cuneese, che è andato alla dirigenza del liceo di scienze sociali Ancina di Fossano.

«Sono contento», commenta il preside Ierardi, «del mio ritorno al Guala dopo la parentesi all’Einaudi di Alba. Il lavoro che svolgo al liceo Giolitti- Gandino è certamente impegnativo, ma mettersi a disposizione per un istituto di prestigio quale è il Guala- Sobrero è per me una grande soddisfazione. Dopo quasi quattro anni mi rendo conto che le previsioni che allora avevo fatto erano basate su un solido fondamento: infatti la profezia che feci secondo cui restando lì avrei perso il posto di preside per carenza di iscrizioni si è avverata».

Da un lato Bra è schiacciata da Fossano con un centro d’eccellenza quale è l’itis Vallauri; dall’altro l’espansione dell’Einaudi di Alba. Bra che da sempre ha sfornato fior di periti industriali che hanno trovato facile e gratificante collocazione in molte ditte di primaria importanza, si trova a fare i conti con una spiacevole realtà. L’Istituto salesiano che quest’anno con l’ultima quinta Iti chiuderà la sua gloriosa attività e tre classi dell’itis Sobrero che potrebbero segnare il passo con un esiguo numero di studenti.

«Mi spiace», aggiunge Ierardi, «che la situazione sia a questo livello. Penso che l’Itis a Bra potrebbe rialzarsi solamente grazie a una forte azione di marketing con la costruzione del nuovo edificio che dovrebbe ospitarlo e con le opportune attrezzature».

A gonfie vele invece va il liceo Giolitti-Gandino, che si conferma scuola d’eccellenza con i suoi 740 allievi impegnati in vari progetti a testimoniare la dinamicità di questa scuola braidese.

«Siamo soddisfatti», ha affermato Ierardi, «del lavoro svolto dagli insegnanti del Liceo. I numeri reggono molto bene, basso il tasso di ripetenze e un aumento in questo passato anno scolastico di un +4% del tasso di successo formativo».

Franco Burdese

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