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Acna: controlli fatti in casa

Il sito Acna di Cengio

VALLE BORMIDA Sarà la Ips (Insediamenti produttivi del savonese) a completare le attività necessarie al rilascio della certificazione di bonifica e messa in sicurezza del sito Acna. Lo stabilisce una determina dirigenziale del Settore viabilità, edilizia e ambiente della Provincia di Savona. Sembra l’affidamento di un incarico come tanti, ma dal momento che Ips è una società per azioni a capitale pubblico che ha nella Provincia stessa il socio di maggioranza è difficile capire dove finisca il controllore e inizi il controllato.

In pratica, una società che fa capo alla Provincia di Savona dovrà “rifinire” le opere di bonifica in vista di una certificazione che dovrà essere rilasciata dalla Provincia stessa.

A scanso di equivoci, va precisato che l’operazione dal punto di vista formale è corretta e sicuramente la società ha le competenze necessarie per svolgere il compito che le è stato assegnato (nella determina si parla di «comprovata esperienza in materia ambientale e infrastrutturale»), ma dal momento che i soci di Ips sono Provincia, Comune, Camera di commercio e Autorità portuale di Savona, Filse (la finanziaria della Regione Liguria) e una quindicina di Comuni del savonese, il rischio è che il Piemonte resti alla finestra mentre in Liguria decidono se la bonifica è corretta.

Il contratto prevede l’affidamento a Ips di «servizi strumentali propedeutici alla verifica e al monitoraggio delle operazioni di bonifica ai fini del rilascio della certificazione degli interventi, in previsione della definitiva messa in sicurezza e reindustrializzazione delle zone interessate».

Tra le attività affidate a Ips, il controllo e la sorveglianza sulla conformità dei lavori di bonifica, la verifica della documentazione relativa a movimentazione di terreni contaminati e rifiuti derivanti dalle operazioni di bonifica e demolizione, il monitoraggio dei flussi idrici in ingresso e in uscita dal sito, la stesura di relazioni, schede tecniche e documentazione utile al rilascio della certificazione degli interventi di bonifica, la verifica dello stato di avanzamento dei lavori e la predisposizione di una relazione conclusiva per approfondire le iniziative da intraprendere per avviare le azioni di rilancio delle aree.

Indirettamente, il provvedimento della Provincia di Savona sembra dare ragione a chi, in Piemonte, sostiene che la messa in sicurezza del sito non è ancora terminata. Nell’ottobre 2010 al “palazzo rosso” di Cengio il ministro Prestigiacomo, i governatori Cota e Burlando, l’allora capo della Protezione civile Bertolaso e il commissario Romano parlarono apertamente di bonifica conclusa, mentre oggi, a due anni di distanza, si affida un incarico per verificare lo stato di avanzamento dei lavori.

L’operazione affidata a Ips costerà 242 mila euro e sarà a carico di Syndial, la società dell’Eni proprietaria del sito di Cengio. Ips dovrà portare a termine l’incarico entro il 31 ottobre 2013. Ciò significa che per almeno un anno non si potrà parlare di riutilizzo dell’area.

Corrado Olocco

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