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Sostegno per chi ristruttura

CORTEMILIA Uno degli obiettivi dell’Amministrazione guidata da Graziano Maestro è quello di migliorare l’aspetto del centro storico. Per questo, nei mesi scorsi, è stata promossa la nascita del centro commerciale naturale Shop ’n centro, che, di fatto, ha riunito tutti gli esercizi commerciali delle contrade di San Pantaleo e San Michele. Contemporaneamente, è stato lanciato il progetto “Adotta una vetrina”, grazie al quale le vetrine di alcuni negozi dismessi sono tornate a vivere ospitando materiale informativo e pubblicitario. Infine, sono state affisse le insegne viarie realizzate dall’associazione Il girasole ed è partito il piano di intervento (simile al “piano colore” proposto dall’Amministrazione di Aldo Bruna), denominato “Cortemilia, città museo”, che, finora, ha portato sulle pareti di alcuni fabbricati storici di via Cavour le rappresentazioni dedicate alla storia della sacra spina della corona di Gesù conservata nella capitale della nocciola.

In attesa di reperire i finanziamenti necessari per risistemare i porticati delle due borgate cortemiliesi, è stata presentata “Cortemilia risplende”, iniziativa con la quale il Comune intende favorire la ristrutturazione degli edifici del concentrico. Con la collaborazione dell’Unione decoratori di Cortemilia e con Banco Azzoaglio, Banca regionale europea, Banca d’Alba e Cassa di risparmio di Savona, verranno concesse agevolazioni e contributi per la ritinteggiatura e la rimessa a punto delle facciate degli immobili deteriorati.

«Il Comune contribuirà per il 10% con un finanziamento a fondo perduto, i decoratori garantiranno uno sconto del 10% sui costi di manodopera, mentre le banche proporranno finanziamenti agevolati. A ciò si aggiungono le detrazioni previste dallo Stato, che possono arrivare fino al 50%», ha spiegato il consigliere comunale Carlo Zarri, aggiungendo: «Tutti i fabbricati del paese, compresi quelli fuori dal centro storico, potranno accedere alle agevolazioni, eccezione fatta per il contributo a fondo perduto offerto dal Comune».

Enrico Fonte

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