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Pronti a riprendere lo sciopero della fame: i malati di Sla attendono conferme

Hanno fatto lo sciopero della fame per quasi una settimana (dal 21 al 27 ottobre), oltre 70 malati di Sla in tutta Italia, per chiedere al Governo di ripristinare i fondi dedicati alla non autosufficienza. L’hanno sospeso in vista dell’incontro con i ministri competenti, come ha raccontato in un’intervista uscita su Gazzetta d’Alba la scorsa settimana il medico fossanese Alberto Damilano. Dopo l’incontro con il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Elsa Fornero, e il Ministro della Salute, Renato Balduzzi, svoltosi il 31 ottobre, i componenti del Comitato 16 novembre (comitato16novembre.blogspot.it), promotore dello sciopero, e gli altri malati, sono fiduciosi, ma determinati a non cedere e a portare avanti la loro battaglia. Damilano, ex direttore medico del Sert di Settimo Torinese, malato da tre anni di sclerosi laterale amiotrofica, cofondatore del Comitato che ha promosso la protesta, commenta così la situazione: «Si susseguono in questi giorni, dopo l’incontro con i ministri, voci che tendono a chiudere le porte a qualunque spiraglio di finanziamento per i non autosufficienti. Noi sappiamo che, come minimo, c’è il capitolo della cosiddetta spending review, ormai legge dello Stato, che destina almeno 350 milioni di euro alle cure domiciliari per i  disabili gravi. Non è vero, dunque, che i soldi non ci siano. I ministri Fornero e Balduzzi si sono impegnati personalmente, non c’è ragione perché non rispettino le scadenze che loro stessi hanno richiesto, venti giorni. In caso contrario, siamo pronti a riprendere lo sciopero della fame».

a.r.

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