Quasi come in famiglia

CANALE Il Consiglio comunale, mercoledì 21 novembre, ha approvato l’istituzione di una comunità di tipo familiare per anziani denominata Mombirone.

Il Comune aveva partecipato, nel 2007, a un bando regionale di edilizia residenziale pubblica, proponendo la realizzazione di sei alloggi di edilizia residenziale sovvenzionata e sei analoghi solo per anziani.

Gli alloggi, tutti ultimati, sono stati realizzati recuperando un immobile di proprietà comunale in via San Martino, al confine tra la nuova casa di riposo e il centro Asl. Per tali interventi il Comune ha ottenuto due finanziamenti: 546.167 euro per l’edilizia residenziale sovvenzionata e 601.118 euro per il progetto a favore degli anziani.

I sei alloggi di edilizia residenziale sovvenzionata per la terza età sono già stati assegnati ad anziani canalesi.

«Considerata la modesta superficie di questi alloggi (60 metri quadri catastali), e l’alta percentuale di persone anziane, è opportuno assegnare questi ulteriori alloggi ai nostri anziani. Ciò è possibile attraverso la costituzione di una “comunità di tipo familiare” per anziani, una risposta residenziale alternativa al ricovero in istituto», ha detto il sindaco Silvio Beoletto. I “nonni” saranno suddivisi nei sei alloggi, situati su tre piani, collegati tra loro da scale e ascensore. Al piano terreno è previsto uno spazio comune destinato alla mensa, una sala lettura e un soggiorno. Gli stessi alloggi sono collegati alla vicina casa di riposo, dalla quale potranno ricevere i servizi relativi all’assistenza alla persona, di infermeria, mensa, pulizia. Ogni alloggio, composto di ingresso, soggiorno con angolo cottura, camera da letto, ripostiglio, bagno e cantina (al piano interrato), può accogliere al massimo due persone, autosufficienti, di età minima non inferiore ai 65 anni. È necessario inoltre che i richiedenti siano residenti da almeno cinque anni nel Comune di Canale e che non siano titolari di diritti esclusivi di proprietà. La gestione della “comunità familiare” è affidata al Comune. La Giunta potrà optare anche per una forma diversa di gestione, con la possibilità di stipulare convenzioni, ad esempio, con l’attigua casa di riposo.

Gli alloggi verranno assegnati sulla base di un “bando di concorso”. Gli assegnatari dovranno versare una retta mensile, determinata annualmente dalla Giunta, oltre a rimborsare le spese comuni di acqua, energia elettrica, riscaldamento e gas. Il Comune provvederà alla pulizia degli ambienti comuni e di accesso alla struttura, alla manutenzione del giardino, dell’ascensore, della caldaia e all’assicurazione.

Voto favorevole è stato espresso anche dalla minoranza. «La comunità locale riceverà dei benefici da questa proposta», è la motivazione che ha accompagnato il voto favorevole dei suoi consiglieri.

Elena Chiavero

Teresa, 91 anni: «Per ora faccio da sola, ma posso chiedere aiuto alla casa di riposo»

Teresa Stroppiana, classe 1921, è una delle signore che, dal 7 giugno, vive in uno dei sei alloggi di edilizia residenziale sovvenzionata, nel complesso di via San Martino, all’interno della Cittadella della salute. Teresa, la più anziana inquilina, prima abitava in affitto, per vent’anni nello stesso alloggio. «Mi trovavo bene ma poi ho pensato che gli anni avanzano. Qui se ho bisogno di qualcosa posso rivolgermi alla casa di riposo. Sono tranquilla, mi trovo bene. I figli e i nipoti vengono a trovarmi e spesso vado a cena a casa loro». Gli anziani possono usufruire del ristorante centrale, della lavanderia, del medico e di tanti altri servizi interni alla Cittadella della salute. «Per il momento riesco ancora ad aggiustarmi da sola, mi preparo da mangiare e lavo i vestiti, ma se avessi bisogno usufruirei dei servizi comuni». L’inquilina di pianerottolo, Rosa, 78 anni, ha vissuto per quarant’anni a Torino. «Quando mia figlia si è trasferita ai Cavallotti, frazione di Canale, io sono venuta a vivere a Canale, in affitto. Poi ho presentato la domanda per questo alloggio e per fortuna è stata accolta. Qui mi trovo bene. Per ora mi gestisco da sola, perché sto bene, ma se ne avessi bisogno utilizzerei i servizi comuni».

e.c.

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