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Scoppia la pace. Anzi, no

Una foto scattata il giorno della prima riunione del Consiglio comunale, nel maggio del 2011.Piercarlo Abbate è il terzo da destra. È assente il consigliere di opposizione Mario Marone

BERGOLO Assume sempre più i tratti di una storia a puntate la vicenda che, nel giro di poche settimane, ha spinto l’Amministrazione comunale in una profonda crisi.

Prima di parlare delle ultime novità, è utile ripercorrere quanto accaduto finora. La prima puntata va in scena nel Consiglio comunale di fine settembre e ha per protagonisti il vicesindaco Piercarlo Abbate e il fratello Giuliano, anch’egli membro della maggioranza, i quali votano contro la delibera che sancisce l’aumento dell’Imu sulle abitazioni principali. Solo l’assenza del consigliere di opposizione Emilio Banchero ha consentito al gruppo guidato dal sindaco Stefano Boido di non finire in minoranza.

La reazione del primo cittadino arriva a pochi giorni di distanza e si traduce nella revoca della carica di vicesindaco a Piercarlo Abbate, il quale, a sua volta, decide di abbandonare la maggioranza e passare col fratello all’opposizione. Il verdetto finale sulle sorti del secondo mandato di Stefano Boido sarebbe dovuto arrivare nel prossimo Consiglio comunale o, comunque, nel momento dell’approvazione del bilancio di previsione 2013, ma la scorsa settimana nuovi colpi di scena hanno movimentato il più piccolo paese delle Langhe.

Il Sindaco, dopo un confronto a quattr’occhi con Piercarlo Abbate, ha inviato ai consiglieri comunali e agli organi di stampa una comunicazione con la quale annunciava il ritorno nel gruppo di maggioranza dei fratelli Abbate. «Sono state chiarite le incomprensioni che hanno portato alla burrasca in Comune e, con effetto immediato, il vicesindaco Piercarlo Abbate è reintegrato a tutti gli effetti nelle sue funzioni», scriveva Boido, aggiungendo che, a breve, sarebbero state comunicate anche le deleghe ai membri della Giunta.

Il lieto fine, però non è arrivato perché, a distanza di 24 ore dalla comunicazione del Sindaco, la nostra redazione ha ricevuto un altro messaggio di posta elettronica, nel quale Piercarlo Abbate precisava: «Nella riunione a cui ha fatto riferimento il Sindaco non è stato raggiunto alcun accordo» e che pertanto non era sua intenzione accettare un reintegro in Giunta, né come vicesindaco, né come assessore, ribadendo la volontà di voler passare all’opposizione.

Il primo cittadino, di fronte al nuovo ribaltone, è rimasto esterrefatto. Nel momento in cui scriviamo questo articolo, Boido non ha ancora re-incontrato Abbate; pertanto, la stabilità dell’Amministrazione bergolese resta in bilico, dato che ora all’opposizione, di fatto, ci sono cinque consiglieri (Piercarlo e Giuliano Abbate più i “titolari” Mario Marone, Gian Franco Casetta ed Emilio Banchero), proprio come nella maggioranza.

Contattato da Gazzetta, Piercarlo Abbate ha dichiarato: «L’incontro col Sindaco c’è stato, ma il mio reintegro non è ancora stato comunicato ufficialmente alle istituzioni competenti. Mi spiace che si siano verificati questi attriti, ma non voglio essere preso in giro. Per quanto riguarda il voto contrario sull’Imu, non ho cambiato parere e credo che si dovesse adottare un’altra soluzione per non penalizzare i pochi che hanno scelto di abitare a Bergolo. Di una decisione così importante come quella dell’Imu si sarebbe dovuto parlare approfonditamente prima di portare la delibera in Consiglio comunale. Ora io e mio fratello Giuliano stiamo valutando il da farsi. Se effettivamente il Sindaco mi riassegnerà ufficialmente le cariche, prenderemo in considerazione la possibilità di aprire un nuovo dialogo con lui». Nuovi sviluppi non tarderanno ad arrivare.

Enrico Fonte

Una foto scattata il giorno della prima riunione del Consiglio comunale, nel maggio del 2011.Piercarlo Abbate è il terzo da destra. È assente il consigliere di opposizione Mario Marone

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