Si dice PIEMONTE, si pensa TARTUFO

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Dopo il Salone del libro di Torino è la Fiera del tartufo bianco d’Alba a rappresentare il Piemonte nel Paese. A rilevarlo il primo report sull’impatto economico della cultura in Piemonte realizzato da Unioncamere, Camera di commercio di Torino, Finpiemonte e Compagnia San Paolo.

INDAGINE Dopo il Salone del libro di Torino è la Fiera del tartufo bianco d’Alba a rappresentare il Piemonte nel Paese. Arilevarlo il primo report sull’impatto economico della cultura in Piemonte: La cultura che stimiamo. Stimiamo la cultura, realizzato da Unioncamere, Camera di commercio di Torino, Finpiemonte e Compagnia San Paolo.

Quarantotto persone su cento hanno risposto: «Fiera internazionale del tartufo bianco d’Alba » alla domanda: «Quale manifestazione che ha caratterizzato l’attività culturale del Piemonte conosce anche per sentito dire?». Il Salone del libro di Torino è avanti alla Fiera d’Alba solo di tre punti e il Salone internazionale del gusto è terzo, noto “solo” a 34 persone su cento.

Commenta l’assessore al turismo della Regione Alberto Cirio (foto): «I dati dimostrano quanto la cultura, sia essa intellettuale o materiale, rappresentiun ingrediente fondamentale dell’appeal turistico del Piemonte, una risorsa preziosa. I numeri confermano la consapevolezza che gli addetti ai lavori hanno da sempre e sono la risposta migliore a chi si chiede perché sia necessario investire su eventi, come il Salone del libro o la Fiera del tartufo bianco d’Alba, che non solo sono di grande richiamo a livello nazionale e internazionale, ma hanno una ricaduta capace di moltiplicare il valore promozionale per il territorio».

Spiega Antonio Degiacomi, presidente dell’Ente fiera del tartufo: «Ci fa molto piacere sapere che la Fiera sia stata nominata in un report sulle attività culturali. Presto avremoa disposizione anche i numeri sul suo impatto occupazionale, elaborati dalla fondazione Fitzcarraldo».

Il rapporto di Unioncamere ha valutato per il 2011 un ammontare del valore aggiunto di 6,4 miliardi di euro generato dal sistema produttivo culturale piemontese, pari al 5,8 per cento del totale dell’economia. In Piemonte il “sistema cultura” occupa circa 119 mila persone, pari al 5,9 per cento dell’occupazione locale e all’8,6 di quella assorbita dal complesso delle industrie culturali a livello nazionale. Tra il 2007 e il 2011 gli occupati sabaudi del settore sono cresciuti del 3,8 per cento medio annuo.

Maurizio Bongioanni

Carbone: «La sfida per il futuro è il turismo di lusso»

I primi dati sulla Fiera del tartufo sembrano confortanti: 24.424 persone si sono fermate all’Ufficio del turismo di piazza Risorgimento (+6,22 per cento rispetto al 2011) dal primo ottobre all’11 novembre, mentre Piemonte on wine rileva, rispetto allo scorso anno, un aumento del 43 per cento delle cantine prenotate e del 21,5 per cento del numero dei turisti che le hanno visitate. Mauro Carbone, direttore dell’atl Alba, Bra, Langhe e Roero, ritiene che la crescita del turismo straniero sia riuscita a controbilanciare la crisi dei flussi nazionali. Un risultato che non arriva dal nulla, l’Ente per il turismo promuove il territorio nelle principali manifestazioni nazionali e internazionali, toccando Londra, la Turchia, il Brasile, NewYork. Ne parliamo con il direttore dell’Atl Mauro Carbone.

Qual è il futuro per il nostro turismo, Carbone?

«La sfida è sostenere non soltanto un turismo stagionale, ma di mercato. Ci chiedono un’alta specializzazione e un elevatissimo livello di servizi. Non abbiamo una grande tradizione di turismo “di lusso”, eppure abbiamo le caratteristiche vincenti: siamo infrastrutturati, senza essere invasi dal turismo di massa. Inoltre abbiamo dalla nostra la bellezza dei paesaggi e l’offerta enogastronomica».

Sarà una strada difficile da percorrere?

«La sfida è molto impegnativa, ma dobbiamo sostenerla. Occorre un dialogo costante tra istituzioni e privati per poterci differenziare da altri contesti territoriali».

 Elisa Giordano

Degiacomi soddisfatto

«Una soddisfazione a tutto tondo per l’82esima edizione della Fiera del tartufo, segno che la collaborazione con manifestazioni popolari e approfondimenti culturali ha funzionato». Lo dice Antonio Degiacomi, presidente dell’Ente fiera internazionale del tartufo bianco d’Alba. È stato un successo per le manifestazioni medievali, ma anche per i Sabati Foodies e le analisi sensoriali di vini e tartufi con cui si è cercato di andare incontro a un mercato che esige esperienze di approfondimento. Ottimi sono i dati relativi alle presenze alle mostre: 17 mila visitatori per Enzo Massa in San Domenico, 10 mila alla mostra Americans che, grazie alla collaborazione con la famiglia Ceretto, ha permesso di scoprire il Coro della Maddalena, più di 7 mila per Cinema&Tartufo al palazzo Giacomo Morra. Buono, inoltre, il riscontro di Alba sotterranea, con un migliaio di presenze in tempo di Fiera, mentre il Martirio di San Lorenzo di Tiziano esposto nel palazzo della Banca d’Alba (43 mila persone da giugno) o la grande personale di Carrà alla fondazione Ferrero stanno spopolando.

«Possiamo vantare un ottimo risultato », conclude Degiacomi, «in un periodo di generale crisi e di scarsità di tartufi, che induce a puntare alla cura delle tartufaie».

Non si sottrae all’entusiasmo corale per la Fiera l’assessore al turismo Paola Farinetti: «Le nostre proposte sono paragonabili a quelle di città di dimensioni ben maggiori, però portate avanti con le risorse di una città di 30 mila abitanti».

e.g.

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