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ALBA AL TOP per i costi del nido

L’INCHIESTA «La mia prima figlia frequenta la scuola materna; il secondo, dato che ha appena compiuto due anni, potrebbe essere iscritto all’asilo nido. Tuttavia il costo, pur per un servizio ottimo, risulta molto elevato: è per questo motivo che durante l’orario lavorativo – che tra l’altro coincide solo in parte con quello del nido – a badare al piccolo ci pensa la nonna».

LA STORIA

Le parole sono di un padre albese quarantenne, il quale prosegue: «Alla scuola dell’infanzia l’unica spesa è rappresentata dal servizio mensa. Al nido comunale il costo della retta va da 396 a 533 euro al mese a seconda della fascia oraria, se si supera un reddito Isee di 18 mila euro. A mio parere una soglia troppo bassa di questi tempi. A Bra – per quanto è possibile capire dai siti Internet dei Comuni – la tariffa massima – oltre la soglia dei 19 mila euro – è 521 euro (dalle 7.30 alle 18.15) e lo “sconto” per il secondo figlio è del 25 per cento anziché del 20. A Saluzzo è 508 euro e la soglia Isee è 22 mila euro, per i dipendenti. A Cuneo la tariffa massima è 458 euro, 75 euro in meno che ad Alba. Solo Savigliano sembra più cara». Infine, conclude il nostro interlocutore: «Non nego che se disponessi di un reddito più alto, non esiterei a iscrivere mio figlio: la descrizione del nido albese è sempre positiva: gli spazi, gli ambienti, l’assistenza e l’istruzione del bambino, sono notoriamente adeguati. Ma la retta è troppo elevata».

IN PIEMONTE

Infatti, è sempre più complicato per le giovani coppie affidare in buone mani il proprio figlio: anche l’asilo nido (per i bambini da 0 a 3 anni) aumenta la retta. Secondo un recente sondaggio condotto dall’osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, in Piemonte il costo medio della retta è pari a 370 euro mensili: quest’anno si è registrato un rincaro dell’1,1 per cento rispetto al 2011. In questo panorama, il cuneese risulta una delle dieci realtà italiane più costose in merito all’istruzione infantile, con una media di 458 euro al mese. Nella nostra regione sono presenti 283 asili nido comunali per 14.900 posti disponibili: Torino è la provincia con un maggiore numero di edifici destinati all’educazione dei bambini (156 asili con 7.428 posti); Verbania con soli nove stabili e poco più di quattromila posti per gli alunni è ultima in classifica. In Piemonte la potenziale copertura del servizio, calcolata in base ai posti disponibili e al numero dei possibili fruitori del servizio fornito dall’asilo nido, è dell’8,3 per cento, di molto superiore a quella nazionale (6,5 per cento).

LA REGIONE

Per far fronte al problema dei costi in crescita la Regione ha presentato un bando: un milione e mezzo di euro per sviluppare le sezioni “primavera” presenti negli asili nido o nelle scuole dell’infanzia. Si tratta di una suddivisione creata nel 2007 e considerata sperimentale: il fine è di seguire i bambini dai 2 ai 3 anni, per creare una classe ponte tra nido e infanzia. Ad Alba tre strutture hanno la sezione: l’asilo Beppe Fenoglio, la scuola per l’infanzia Maria Ausiliatrice e l’istituto privato Città di Alba. Il bando consentirà la possibilità di ristrutturare gli stabili, creare laboratori e integrare nuovo personale. Lo stanziamento sarà proporzionale al numero di iscritti e ai tempi delle lezioni.

IL COMUNE

«Fino all’anno scorso i finanziamenti pervenivano ai Comuni dal Ministero dell’istruzione e dalla Regione. Quest’anno non si è ancora parlato di finanziamenti statali», dice Luigi Garassino, consigliere comunale delegato all’istruzione. E aggiunge: «Le scuole sono cominciate da un mese: se il contributo disponibile dal Ministero non viene anticipato, risulta impossibile stabilire una retta per l’iscrizione alle sezioni “primavera”. Inoltre, se i contributi statali saranno nulli, anche il finanziamento regionale risulterà troppo esiguo». Marco Viberti

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