Alba sconfiggerà la crisi

L’INTERVISTA Il bilancio sarà discusso in Consiglio comunale il 27 dicembre. State pensando anche ai fondi alle associazioni, il tradizionale “aiuto” natalizio del Comune ai gruppi che s’impegnano per la città, avvocato Marello?

«Entro fine anno decideremo la distribuzione di circa 300 mila euro, tenendo conto che dobbiamo far fronte con questa cifra anche ad alcune esigenze del Consorzio socio- assistenziale e della scuola. Stiamo sostenendo l’Estate ragazzi, il doposcuola, le emergenze abitative, l’assistenza agli anziani, la mensa scolastica e i docenti di sostegno. Sono tutti interventi che impegnano il Comune a causa delle carenze dello Stato. Comunque sì, saremo ancora in grado di venire incontro alle associazioni ».

A proposito di assistenza, che sarà dell’Asl e del comparto sanitario?

«La Regione è una delle maggiori incognite del 2013. Dal 2008 stiamo vivendo una crisi che si è estesa a macchia d’olio in vari settori economici. Alcuni si sono ripresi o si stanno riprendendo, ad esempio il vitivinicolo o quelli più legati alle esportazioni, mentre altrove perdura una forte congiuntura. La crisi ha penalizzato molto anche gli enti pubblici che non sono riusciti a mettere in ordine i loro conti. La situazione è difficile per Regioni, Province e Stato e per tutto l’indotto di servizi che da loro dipende: sanità, consorzi, trasporti affrontano il 2013 con notevole difficoltà».

Dipinge un quadro a tinte fosche, Avvocato.

«Credo di essere realista. In questa contingenza il Comune si è rimboccato le maniche, esercitando un ruolo di supplenza in settori fuori dalla sua competenza, per tenere in piedi servizi importanti. Ma non solo. Alba nel 2012 ha azzerato il debito e reso più efficiente la macchina organizzativa, diventando “Comune virtuoso”. Su un bilancio da 40 milioni di euro, dei quali 24 rappresentati da spesa corrente, abbiamo avuto un taglio dei trasferimenti statali del 70 per cento, passando dai 6 milioni e 400 mila euro del 2010 ai 2 milioni e 200 mila previsti per il 2013. Attraverso l’estinzione anticipata di 11 milioni di mutui e tagli alla spesa abbiamo recuperato 3 milioni e 200 mila euro. Ne manca ancora uno e 200 mila euro. Non sappiamo fino a quando potremo resistere, viste le difficoltà entro cui ci muoviamo, se le cose non muteranno ».

Il Governo di Mario Monti non ha fatto abbastanza?

«Monti non poteva risolvere in un anno i problemi accumulati in decenni. Il Governo ha dovuto usare la mano pesante in un breve lasso di tempo, commettendo anche alcuni errori. Ma oggi siamo in difficoltà non per colpa di Monti, ma a causa di chi ha governato nei vent’anni precedenti».

Che cosa avrebbe dovuto fare Monti?

«Il Governo avrebbe dovuto concentrarsi sui redditi elevati, piuttosto che sulle famiglie. Se si vuole uscire dalla crisi, inoltre, è giusto allentare la morsa del Patto di stabilità, permettendo ai Comuni di iniettare nel tessuto economico liquidità, una scelta di carattere europeo sulla scia di quanto hanno fatto gli Stati Uniti».

Com’è andato il 2012, visto da piazza Duomo?

«Il 2012 è stato un anno straordinario per Alba, pur nella crisi. La città ha azzerato il debito e, diventando “Comune virtuoso”, ha potuto spendere 7 milioni e mezzo di euro bloccati dal Patto di stabilità. Abbiamo inoltre garantito i servizi, rendendo più efficiente la macchina amministrativa. Ora chiediamo un piccolo sacrificio sull’Irpef, per continuare su questa strada, consapevoli di aver fatto la nostra parte».

A che punto siete con il nuovo Piano regolatore?

«Abbiamo chiuso la discussione in Commissione urbanistica la scorsa settimana, dopo 15 sedute. È stato un lavoro più importante di quanto pensassimo, che ha coinvolto anche l’opposizione. Se tre mesi in più sono serviti a riavere ai banchi del Consiglio per la discussione finale di gennaio il centro-destra, comunque non sono stati persi. Il Piano regolatore è un atto importante e deve avere un’impronta corale».

Come giudica il lavoro svolto dalla sua Amministrazione?

«Sono stati tre anni d’impegno, durante i quali è emerso un grande spirito di squadra. La malattia del vicesindaco Mariangela Roggero Domini è stato un duro colpo sul piano umano e pratico. Solo attraverso la collaborazione siamo riusciti a portare avanti l’azione amministrativa, ottenendo risultati importanti in un periodo difficilissimo. Cito l’ambiente, lo sport, la cultura e il turismo, ma anche i lavori pubblici, con piazza San Paolo quasi ultimata, gli interventi al cimitero e il cantiere della Maddalena».

Che cosa ha messo in cantiere per il futuro?

«Un importante passo avanti, di cui altri raccoglieranno i frutti, è stato realizzato ad aprile con il via al lotto 2.6 dell’autostrada (e della viabilità accessoria). Vorrei che i progetti fossero pronti a breve, in modo da vedere iniziare i lavori del terzo ponte sul Tanaro».

Il suo rammarico?

«Dopo la malattia di Mariangela, la soppressione del tribunale, un atto ingiusto, a cui mi auguro si possa porre rimedio».

La crisi sta colpendo anche Alba?

«Negli ultimi sei mesi la teoria dell’“isola”, come ho sempre pensato, ha dimostrato nel concreto di non reggere. La crisi si è insinuata attraverso la perdita del potere d’acquisto dei salari e delle pensioni. Nel 2012 è aumentato il umero degli sfratti e delle persone che accedono ai nostri servizi sociali. Alcune aziende storiche hanno chiuso – solo di recente, i magazzini Pace e Miroglio – o dato segni di cedimento, mentre anche il mercato edilizio ha rallentato. Al momentot engono il comparto alimentare e il turismo, a cui abbiamo dedicato molto impegno ottenendo buoni frutti».

È comunque fiducioso?

«Dal punto di vista della ripresa privata, sì. Temo per l’economia legata al pubblico. La politica ha la grande responsabilità di non aver fatto funzionare il Paese e di non aver saputo indicare le strade da percorrere. Dobbiamo avere il coraggio di raccontare la verità al Paese, come ha fatto Mario Monti, spiegando che la situazione è mutata e la società dei consumi è finita con il nuovo millennio».

La legge di stabilità potrebbe ridurre i tagli agli enti locali o intervenire sul Patto di stabilità. In questo caso pensa di annullare o rimodulare le previsioni di incremento della pressione fiscale?

«Al momento si tratta di ipotesi, ma se si aprirà uno spiraglio lo coglieremo, agendo in modo tempestivo, anche entro la data di approvazione del bilancio di previsione».

Maria Grazia Olivero

 LA POLITICA

Come giudica Mario Monti?

«È un signore che ha ridato credibilità al Paese. Lo dico pur non condividendo alcune decisioni del suo Governo. Mi pare sia il giusto successore di Giorgio Napolitano».

E Silvio Berlusconi?

«Irresponsabile e impresentabile. Ha superato il limite. È evidente che le sue scelte hanno nulla di politico, ma molto di personale».

Due parole su Pier Luigi Bersani.

 «Bersani è riuscito a dare fiducia al Paese, portando tre milioni di persone alle primarie in un’ottica di coalizione».

Irpef al rialzo per chi ha di più

 Parliamo di imposizione fiscale. Aumenteranno le tasse nel 2013?

«Nel 2011 abbiamo incassato 600 mila euro in più, adeguando l’aliquota Imu sulla seconda casa all’8,1 per mille (dal 7,6). Ora siamo costretti a un lieve intervento sull’Irpef, fin qui mai ritoccata e ferma allo 0,3 per cento. L’aliquota sarà progressiva, salendo dallo 0,4 a scaglioni di mezzo punto fino allo 0,6 per i redditi oltre i 75 mila euro, recuperando così 630 mila euro. Siamo di fronte a un bivio: tagliare o non garantire servizi oppure ritoccare l’imposta, incidendo sui redditi più elevati. Abbiamo scelto questa strada, giudicando sia quella che meglio garantisce gli albesi e nella convinzione di aver operato tutti gli sforzi per mantenere la pressione fiscale entro i limiti più bassi: l’Imu sulla prima abitazione non è stata ritoccata – lo hanno fatto moltissimi Comuni – così come le tariffe dei servizi».

Ci sarà la Tares, però, a gravare sulle tasche dei contribuenti.

«La trasformazione della Tassa sui rifiuti è una scelta – che non condivido – compiuta dal Governo: per noi significa 800 mila euro da recuperare e girare allo Stato».

Come accade per l’Imu?

«Sì, per l’Imposta municipale unica abbiamo un introito di 11 milioni di euro e ne versiamo allo Stato 5,5».

 LA SCELTA

Lascerebbe la poltrona di piazza Duomo per la candidatura alle prossime elezioni politiche, Sindaco?

«No».

Anche se un pensierino l’ha fatto.

«Forse, se fosse cambiata la legge elettorale e si fosse tornati ai collegi uninominali».

Invece?

«Credo mio dovere dare priorità all’Amministrazione comunale fino alla fine del mandato, nel 2014. Il mio è stato un impegno molto forte. Ho passato tre anni a parlare con le persone, tenendo incontri ovunque per spiegare le scelte e ascoltare».

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