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Fondo sociale europeo, aiuti per 400 mila piemontesi

Ventimila progetti avviati, 400 mila persone e 60 mila imprese coinvolte in tre anni. Sono alcuni numeri che offrono uno spaccato di come si stanno utilizzando in Piemonte i fondi strutturali europei per arginare la crisi. Solo nel corso dei primi 10 mesi del 2012 i progetti sono stati 3.000, 160 mila e 10 mila rispettivamente le persone e le aziende interessate. Il Piemonte ha già fatto molto, al di sopra della media italiana, ma rimane ancora parecchia strada da percorrere, in un contesto internazionale più difficile. Riqualificazione e ricollocazione dei lavoratori sono stati i due ambiti su cui ha deciso di muoversi la Regione. L’Assessore regionale al lavoro e formazione professionale Claudia Porchietto sottolinea: «la necessità di creare sempre più una forte sinergia tra i fondi, potenziando allo stesso tempo il ruolo della Regione, che deve riuscire a innescare un circolo virtuoso in grado di far ripartire l’economia anche oltre i settori tradizionali».

Su formazione lavoro (in merito all’attuazione del Programma del Fondo sociale europeo), gli interventi regionali sono stati finalizzati, negli ultimi anni, ad attenuare le difficoltà di accesso e permanenza nel mercato del lavoro, soprattutto da parte della fascia di popolazione più giovane (15-34 anni).

Un’azione importante verso i giovane è stata compiuta attraverso il sistema di formazione per l’apprendistato nel quadro delle innovazioni introdotte dal Testo unico in materia (D.Lgs 167/2011), la Regione Piemonte ha operato su tutte tre le tipologie, cercando, con il contributo delle Parti sociali e delle Province, di strutturare un’offerta formativa adeguata alle istanze di apprendisti e imprese. L’apprendistato professionalizzante, con l’ausilio di un’Agenzia formativa, ha coinvolto – sulle sole attività cofinanziate dal Fse (impegni superiori ai 50 milioni di euro) – oltre 40.000 persone dal 2007 in poi. Di recente sono state stabilite le regole per l’offerta formativa pubblica circa l’acquisizione delle sole competenze di base e trasversali, che dovrebbe essere disponibili nell’ambito dei Cataloghi provinciali all’inizio del 2013.

L’apprendistato di alta formazione e ricerca, comprendente invece l’insieme degli interventi per l’acquisizione di Master universitari di I e II livello, Dottorati di ricerca e Laurea triennale e magistrale, ha finanziato (impegni per circa 2,3 milioni) attività al momento ancora circoscritte in termini numerici (poco più di 200 persone) e tuttavia significative sotto il profilo della prospettiva di contrastare la disoccupazione giovanile coniugando lavoro e conseguimento dei titoli dell’istruzione terziaria .

Infine sono stati da poco adottati gli atti amministrativi necessari alla definizione dell’offerta formativa riguardante i percorsi in Apprendistato di qualifica, ulteriore strumento in grado di favorire l’occupazione giovanile e ridurre la dispersione.

 

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