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Il tempo della Natività

Fino al 6 gennaio è aperta nel palazzo della Banca d’Alba la mostra Il tempo della natività.

Rappresentare la Natività è una sfida ardua e ineludibile. C’è un momento nel percorso umano e creativo di un artista figurativo in cui si affaccia con forza l’immagine di un Dio bambino adagiato sulla paglia di una mangiatoia fra un bue e un asino e questa immagine lancia un richiamo irresistibile. È una sfida ardua per molte ragioni; intanto ognuno porta infissa nella memoria una sua personale immagine della Natività che si è radicata nell’infanzia e con la quale dovrà confrontarsi quella proposta dall’artista di ieri e ancor più di oggi. Sarà come far gareggiare il sapore del cibo cucinato da nostra madre con quello preparato da un cuoco; quest’ultimo potrà anche essere di una bravura eccelsa ma non potrà mai competere con il ricordo della “prima volta”. Inoltre l’immagine della Natività, filtrata attraverso la personalità dell’artista che ce la propone, smuove in noi che la contempliamo i segreti fondali della memoria e del cuore. Torniamo bambini, quando il Natale era l’Attesa. L’artista figurativo assume su di sé l’ardua impresa di rappresentare un miracolo che non è un miracolo ma la resa di uno sguardo assoluto che ferma il turbine del nostro vano rincorrere le novità e i desideri. E così, contemplando queste opere, ritorna l’attimo che riempie di lucentezza la nostra anima, ritorna la speranza che questo mondo disperso, frantumato, distratto, abbia ancora un senso e una finalità. Il Bambino è tutti noi e rappresenta la grande misteriosa magia della nascita, un bene esclusivo e temporale che prelude, anche inevitabilmente, la fine dell’esistenza terrena.

Questi i collegamenti evocativi che si leggono nel percorso espositivo de Il tempo della Natività: il palazzo Banca d’Alba raccoglie lo splendore dell’ arte antica e sacra insieme alle madonne contemporanee di Nan Goldin e a quelle tribali dell’ Africa nera, per la celebrazione della maternità in tutte le sue forme.

Il viaggio prosegue nel palazzo Comunale in cui gli artisti del territorio si sono cimentati in moderne interpretazioni, coerenti con il periodo delle Festività Natalizie. Qui è possibile gustarne la sensibilità e confrontarla con il nostro modo di sentire: alcuni potranno far riecheggiare nei nostri cuori emozioni di un tempo passato, altri potranno portare alla luce sentimenti che, a volte, rischiano di sfuggire. Questi gli artisti che hanno lasciato un loro segno: Guido Harari, Bruno Murialdo, Samuel Di Blasi, Luigi Carbone, Gianni Do, Bruno Daniele, Gabriele Delpiano, Luca Galvagno, Valentina Moretto, Enzo Mastrangelo, Beppe Pepe, Romano Gritti Testylier, Giorgio Borgogno, Mauro Baudino, Rosetta Avalle, Gabriella Piccatto, Salvatore Gallina, Francesco Girotti, Carola Balma, Pietro Morando, Mauro Rosso.

Sarà, invece, l’esposizione dell’artista romena Raluca Andreea Hartea nella barocca e splendida chiesa della Maddalena che ci farà riflettere maggiormente sul disinganno della nostra precarietà. L’inchiesta dell’artista si è spinta all’origine delle cose, là dove tutto nasce, nel grembo materno e nella prima fase della costituzione dell’Io. Nella visione di Hartea la dipendenza è presente ovunque intorno a noi, ed è una malattia che non conosce confini etnici, razziali o sociali.

Ma cosa sarebbe il Natale senza la musica? I suoni del Natale sono quanto di più evocativo e in risonanza con la nostra memoria, un percorso senza tempo, che in questa occasione fonde, attraverso la genialità delle rielaborazioni di Rino Vernizzi e il flauto d’oro del maestro Giuseppe Nova, la tradizione con la sensibilità e l’inventiva contemporanea. Il cd Jazz Christmascontenente i più bei brani natalizi rivisitati in chiave jazz, farà da colonna sonora agli spazi espositivi e sarà allegato al catalogo della mostra.

In mostra fino al 6 gennaio 2013:

Il prodigio

Opere di Arte sacra e Antiquariato nel Palazzo della Fondazione Banca d’Alba

L’intreccio

Le opere di artisti contemporanei del territorio nello scalone del Palazzo del Municipio

Il disinganno

Personale dell’artista Raluca Andreea Hartea nel Coro della Chiesa della Maddalena

 

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