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Agenzia delle entrate: chiusura che sa di beffa

UFFICI PUBBLICI In merito alla paventata chiusura della sede braidese dell’Agenzia delle entrate (Gazzetta ne scrisse nel settembre scorso), si può affermare che “tanto tuonò che piovve”. La temuta soppressione dell’ufficio sembra infatti ormai cosa certa, perché negli uffici dell’Agenzia delle entrate da qualche giorno circola la bozza di un decreto, di prossima ufficializzazione, che prevede la chiusura della sede di Bra, insieme a quelle di Domodossola, Santhià, Cossato, Chieri e Nizza Monferrato. Il provvedimento sarebbe operativo già ad aprile.

Gli effetti della revisione della spesa attuata dal Governo (la cosiddetta spending review) hanno però per Bra anche il sapore della beffa. Mentre nei mesi scorsi si era parlato infatti di rischio chiusura per buona parte degli uffici dell’Agenzia presenti nella Granda (si ipotizzava soltanto la permanenza di quelli di Cuneo e Alba), ora pare che Mondovì, Saluzzo, Savigliano e Fosssano siano esclusi dai tagli e solo Bra venga sacrificata (per ora).

La Cisl-Funzione pubblica ha stimato in 220 i lavoratori piemontesi interessati da questo provvedimento – sul cui utilizzo non è stato avviato ancora nessun confronto con le organizzazioni sindacali – e ritiene che entro la fine dell’anno altri uffici territoriali potrebbero fare la stessa fine.

«Dopo colloqui da tempo avviati con i vertici regionali dell’Agenzia, apprendiamo ora da fonti non ufficiali dell’ormai imminente chiusura della sede di Bra», afferma il sindaco Bruna Sibille.

«Pur consapevoli della necessità di una razionalizzazione dei servizi», aggiunge il primo cittadino, «da sempre abbiamo inteso questa nostra collaborazione come elemento cardine per un corretto rapporto istituzionale tra chi esercita una pubblica funzione e coloro che rappresentano invece gli interessi delle comunità. Per questo si lavorava su ipotesi che prevedessero accentramenti di funzioni, ma con la garanzia di un presidio anche nella nostra città».

Conclude Bruna Sibille: «Ci sono una serie di ragioni per le quali la draconiana decisione di tagliare l’ufficio di Bra come uno dei primi in Piemonte non è accettabile, anche alla luce di un territorio importante sotto il profilo tanto del gettito fiscale assicurato quanto della continua carenza di infrastrutture e servizi che agevolino la mobilità. Per questa ragione ritengo necessario avviare quanto prima una serie di azioni che vadano nella direzione di ribadire in maniera decisa quanto Bra necessiti di un presidio per espletare le più ordinarie attività di sportello».

Una necessità, quella di avere uno sportello in loco, che assai probabilmente si farà ancora più concreta con l’entrata in funzione del nuovo redditometro. Molti contribuenti dovranno presentarsi agli uffici dell’Agenzia delle entrate per giustificare redditi e spese sostenute. Se la sede della città della Zizzola sarà soppressa, i cittadini braidesi dovranno anche sobbarcarsi trasferte di qualche decina di chilometri sulle sgangherate strade della Granda.

Diego Lanzardo

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