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Bra va a Dublino

SANITÀ Di sicuro è l’unica in Regione. Ma, addirittura, potrebbe esserlo anche in Italia. La sperimentazione del sistema “Gacela care” all’ospedale Santo Spirito di Bra – ovvero della cartella infermieristica informatizzata – è stata ideata proprio sulla base delle esigenze del gruppo degli infermieri e successivamente prodotta dall’azienda spagnola Oesìa. Spiega il direttore generale (facente funzione) dell’Asl Cn2 Francesco Morabito: «Quando il Direttore dell’Agenzia regionale per i servizi sanitari del Piemonte ha proposto, nel 2010, alla nostra Direzione sanitaria questa collaborazione per sperimentare la cartella infermieristica informatizzata abbiamo subito deciso di accettare».

Aggiunge Gabriella Brociero, direttore del servizio infermieristico di tutta l’Asl: «Il sistema informativo, che consiste in una cartella infermieristica informatizzata, ha rappresentato per la nostra Azienda sanitaria un’opportunità unica. Lo scopo di questa sperimentazione, iniziata nei reparti di medicina e di chirurgia (oggi solo più attiva in questo secondo) era quello di arrivare alla produzione di linee d’indirizzo, che in un prossimo futuro riescano ad aiutare le Aziende sanitarie a fare scelte oculate, in un ambito sempre più strategico come quello dei sistemi informativi. Inoltre i richiami che arrivavano da più normative nazionali e regionali sulla necessità di dematerializzare, rendevano necessario affrontare concretamente il problema».

Aggiunge la coordinatrice Milena Baudino: «La cartella infermieristica informatizzata, che permette di avere sempre traccia di tutto quello che il personale compie a favore di ognuno dei nostri pazienti, obbliga a utilizzare un linguaggio standardizzato e condiviso. Il personale, che ha seguito uno specifico corso di formazione per l’uso del sistema, oggi riesce a individuare con maggiore efficacia i problemi prioritari assistenziali ed educativi, ad avere un supporto alla corretta pianificazione e gestione delle proprie attività, a misurare i risultati di salute degli utenti presi in carico e la qualità assistenziale erogata».

Prosegue Morabito: «La trasposizione della cartella infermieristica su supporto digitale permette una gestione più veloce e precisa dei dati, evita molti degli errori in cui è facile incorrere con il supporto cartaceo e permette di operare studi sul proprio operato professionale. Il supporto informatico ottimizza la gestione dei flussi informativi e la possibilità di sviluppare progetti di ricerca. La documentazione informatizzata permette di valutare il fabbisogno di risorse infermieristiche e di supporto, partendo dalla puntuale analisi del lavoro assistenziale svolto in reparto».

Conclude Anna Vernassa, coordinatrice degli infermieri della chirurgia: «Da quando utilizziamo la cartella infermieristica abbiamo notato una maggiore efficienza ed efficacia, oltre alla garanzia della documentazione del processo assistenziale e un miglioramento della continuità assistenziale».

Valter Manzone

Anna Vernassa e Milena Baudino saranno relatrici in Irlanda nel congresso Acendio di Dublino (dal 21 al 23 marzo): in quella sede esporranno i risultati della loro ricerca, già presentata a Torino alla fine dello scorso anno, condotta su un campione di 316 cartelle (211 delle quali con dati quantitativi e le restanti con indicazioni qualitative). Commentano le due operatrici sanitarie: «Il nostro compito sarà quello di raccontare i vantaggi per la sicurezza del paziente, la comodità di avere un linguaggio univoco per tutti e la possibilità di pianificare con cura le attività assistenziali, riducendo al minimo la possibilità di errori umani».

v.m

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