Rivoluzione civile Ingroia: «A noi vero voto utile contro le mafie»

Rivoluzione civile – Ingroia ha presentato a Torino  i candidati alla Camera e al Senato.  «Il vero voto utile – ha sostenuto Franco La Torre, capolista alla Camera nel collegio torinese, impegnato nell’associazionismo contro le mafie e l’illegalità – è quello dato a Rivoluzione civile. Siamo gli unici che possono cercare di correggere lo strabismo di una coalizione di centrosinistra che guarda troppo al centro». La Torre, figlio di Pio La Torre che fu protagonista della storica svolta legata all’iscrizione del reato di associazione mafiosa nel codice penale, pone al centro della sua proposta quella di una legge per il sequestro dei patrimoni mafiosi, in aggiunta a quella esistente sul sequestro dei beni. «Una legge per l’aggressione e il sequestro dei patrimoni della mafia, ma anche dei corrotti e degli evasori – ha affermato – potrebbe fruttare 2-300 miliardi l’anno. E il solo 10% basterebbe a evitare l’ennesima manovra».
Angelo Bonelli, segretario nazionale dei Verdi e candidato alla Camera-Piemonte 2, ha sottolineano «l’importanza della presenza degli ecologisti nella lista che vede candidati dei Verdi e il presidente nazionale del Wwf. Nel nostro programma c’è la valorizzazione della green economy, delle energie sostenibili e la lotta alle opere inutili come la tav e il ponte sullo stretto. Con il costo della Torino-Lione si potrebbero costruire 180 km di metropolitana».

A simbolo della chiara opposizione alla tav della lista Rivoluzione civile, capolista al Senato è Nilo Durbiano, sindaco di Venaus: «Noi siamo spesso dipinti come violenti antisistema. Ma esiste anche una violenza istituzionale, quella di imporre scelte unilaterali che non rispettano la volontà dei cittadini. Il governo Monti ha dimenticato le istanze dei cittadini, la politica deve riappropriarsene».
In conclusione Paolo Ferrero, capolista alla Camera 1 e segretario nazionale di Rifondazione comunista ha tracciato i punti di forza di Rivoluzione civile: «Il collante di questa lista è il senso profondo delle regole: occorre mettere delle regole precise ai potenti e allo stesso tempo aumentare i diritti dei più deboli. Solo con una redistribuzione del reddito, una ridiscussione degli accordi europei e del pareggio di bilancio in Costituzione si può far ripartire l’economia e rimettere al centro il lavoro.  La giustizia sociale e l’uscita dalla crisi devono coincidere altrimenti continueremo con le politiche di Monti che aggravano crisi e diseguaglianze. Bisogna introdurre una patrimoniale sulle grandi ricchezze, mettere un tetto alle pensioni d’oro come agli stipendi dei parlamentari e aumentare stipendi e pensioni della gente normale che non arriva alla fine del mese».
Nel Piemonte 2 dietro ad Antonio Ingroia c’è Antonio Di Luca, operaio Fiat di Pomigliano uno dei 19 licenziati perché aderenti alla alla Fiom. Al decimo e unicesimo posto rispettivamnete la cuneese Anna Cattaneo giovane impegnata nell’associazionismo antimafia e Emanuel Parracone, sindaco di Valdieri. Al Senato oltre a Durbiano si trova al quinto posto della lista Gigi Garelli, consigliere di Cuneo, vincitore delle primarie del centro-sinistra.

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