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Taricco: Fare ripartire subito le piccole imprese

POLITICA Per la prima volta il Pd sceglie un cuneese in testa alla lista della Camera nel collegio Piemonte 2, quello che comprende tutte le province piemontesi, eccetto Torino. Si tratta di Mino Taricco, 53 anni, consigliere regionale, assessore all’agricoltura durante la giunta Bresso.

Qual è la sua ricetta per il cambiamento?

«Credo che in questo momento ci siano due gruppi di questioni prioritarie sul tavolo delle proposte: la prima riguarda tutto il tema relativo allo sviluppo e quindi lo sforzo è quello di ridare strumenti alle piccolissime, piccole e medie imprese perché siano in grado di reggere durante questa fase di transizione difficile dal punto di vista economico-finanziario. Quindi tutto il tema dell’accesso al credito, delle innovazioni a favore delle imprese e l’accompagnamento verso l’export. Per i nostri territori – ma anche per l’economia italiana in generale – credo che questo sia fondamentale. Dall’altra parte è necessario garantire quelli che sono i diritti del cittadino e i servizi fondamentali: sanità, socio-assistenza, scuola e trasporto locale. Su questi quattro elementi ci giochiamo la giustizia sociale ».

A proposito di socio-assistenziale: sono numerose le cooperative che stanno soffrendo. Cosa si può fare di pratico?

«La questione è che il governo Berlusconi ha distrutto il fondo sociale nazionale. Questo va ripristinato e su questo non devono giocarsi gli equilibri di bilancio come finora si è fatto. Un conto è razionalizzare, un altro è smantellare. Una volta ripristinato il fondo possiamo discutere di come rivedere questo sistema. Il welfare italiano è uno di quelli meno finanziati a livello europeo, quindi non dobbiamo parlare di tagli ma solo di razionalizzazione e una maggiore collaborazione tra privato sociale e settore pubblico».

Non crede che il suo partito sia stato troppo debole come partito di opposizione?

«Il Pd deve migliorare la sua attività parlamentare e la sua capacità di incidere nelle riforme. Assolutamente, si può fare di meglio. Ma fino a un anno fa il Pd era una forte minoranza e anche durante il governo tecnico. È vero, il Pd lo ha sostenuto ma era pur sempre una minoranza che lavorava nell’ottica di migliorare le misure riguardanti i più deboli. In questo momento credo che dobbiamo fare l’impossibile per avere la maggioranza alla Camera e al Senato, poi, se malauguratamente non avviene, vedremo il da farsi».

Maurizio Bongioanni

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