GOVONE Dalla settimana scorsa 70 dipendenti della Miroglio Textile di Govone sono in cassa integrazione; l’80 per cento di essi usufruirà dell’ammortizzatore sociale a rotazione, alternando periodi di lavoro ad altri a casa, mentre un 20% si trovano in cassa a zero ore. Il provvedimento, di cui Gazzetta aveva dato anticipazione nei mesi scorsi, è stato determinato dall’introduzione di nuove tecnologie nello stabilimento, che oggi occupa 330 dipendenti, una trentina dei quali inseriti in un percorso di collegamento alla pensione. Angelo Vero (Cisl), Michele Penna (Cgil) e Mauro Icardi (Uil) affermano concordi: «Riconosciamo l’importanza e apprezziamo l’innovazione tecnologica, ma contiamo di rinnovare la trattativa affinché tutti i 70 esuberi usufruiscano della cassa a rotazione».
v.p.
Sito. Si “salveranno” in 27
MONTICELLO Alla Sito si salveranno 12 posti di lavoro in più rispetto ai 15 preventivati. La buona notizia è circolata a fine settimana, dopo l’assemblea sindacale dei lavoratori che si è svolta, come da convocazione, al mattino di mercoledì 6 febbraio, e dopo le riunioni tra la proprietà e i consulenti del lavoro, fissate nei giorni seguenti. L’azienda ha stabilito, infatti, che per mantenere attivo il plesso roerino occorreranno almeno 26-27 dipendenti. Ma la “buona notizia” ha un risvolto della medaglia: per 59 persone si apre la strada degli ammortizzatori sociali. «Abbiamo un’autorizzazione per cassaintegrare 44 dipendenti, chiederemo una deroga per gli altri, nella speranza di rimandare quanto più possibile la mobilità e dar loro più tempo per ricollocarsi», ha detto il direttore di stabilimento, Sergio Leone. Intanto l’azienda punta ai mercati nuovi: l’Asia ma anche il Brasile. Spiega Leone: «In Estremo Oriente si vendono circa 11 milioni di motocicli, in Brasile 4, in Europa 1,9. Da un anno abbiamo una sede in Malesia, cerchiamo di differenziare e ampliare la gamma di prodotti e probabilmente chiederemo ad alcuni dipendenti trasferte più frequenti». v.p.
