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Benedetto XVI rinuncia al papato

Benedetto XVI ha deciso di rinunciare al papato. Lo ha annunciato, in latino, durante il concistoro che si è tenuto questa mattina, lunedì 11 febbraio, per la canonizzazione di martiri di Otranto.  La sede di Pietro sarà vacante dalle 20 di giovedì 28 febbraio. Joseph Ratzinger ha detto di essere pervenuto «alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino. Sono ben consapevole che questo ministero, per la sua essenza spirituale, deve essere compiuto non solo con le opere e con le parole, ma non meno soffrendo e pregando».  «Tuttavia nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede»,  ha continuato Benedetto XVI, «per governare la barca di San Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato».

Joseph Aloisius Ratzinger era salito al soglio pontificio il 19 aprile del 2005.  Nel libro-intervista Luce del mondo di Peter Seewald del 2010, si era espresso in favore della scelta compiuta oggi: «Quando un Papa giunge alla chiara consapevolezza di non essere più in grado fisicamente, mentalmente e spiritualmente di svolgere l`incarico affidatogli,  allora ha il diritto e, in talune circostanze, anche il dovere di dimettersi». Padre Federico Lombardi, il portavoce del Vaticano, ha annunciato che Benedetto XVI si trasferirà in un primo momento  a Castel Gandolfo e, non appena saranno finiti i lavori di ristrutturazione, nel  monastero di clausura sul colle Vaticano.

Benedetto XVI ha chiesto ai cardinali di indire il conclave per l’elezione del proprio successore. Secondo padre Lombardi «per Pasqua dovremmo avere il nuovo Papa».

v.p.

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