Da Roma un no ai lavoratori della Sire

CHERASCO Fumata nera, da Roma, per i 170 lavoratori della Klinker Sire, l’azienda cheraschese leader nella produzione di piastrelle. La ditta, da inizio anno, è in liquidazione volontaria, dopo un periodo di profonda crisi, dovuta alla problematica situazione del comparto edile.

Nella mattinata di mercoledì scorso, l’amministratore delegato Sergio Trinchero e i rappresentanti sindacali, Gaspare Palermo (Cgil) e Angelo Vero (Cisl) hanno avuto un incontro con i funzionari del Ministero dello sviluppo economico, per chiedere la cassa integrazione straordinaria per 24 mesi. Spiegano i sindacalisti: «Purtroppo non abbiamo registrato una grande apertura da parte dei funzionari. Per avere la cassa per i dipendenti Sire è necessario che almeno il 30% dei lavoratori venga ricollocato, entro il prossimo mese di agosto. In un momento come quello attuale, di grossa crisi, anche nel territorio del cuneese, è un’impresa quasi impossibile. Inoltre la situazione della Sire è particolare rispetto ad altre aziende. La cassa integrazione è partita quando non avevamo ancora notizia della messa in liquidazione dell’azienda. Le ditte in genere hanno almeno dodici mesi per ricollocare i lavoratori, invece nel caso della Sire il tempo è ridotto. In altri casi, anche di questo territorio, c’è stata una deroga alla percentuale del 30, valore che non è regolato da alcuna legge, ma che indica solamente un orientamento. Speravamo, e continuiamo comunque a sperare, in una riduzione di questa percentuale».

Intanto i rappresentanti dei Comuni dove risiedono i dipendenti si sono riuniti nel municipio di Cherasco, presenti anche la Provincia, i sindacalisti e l’amministratore Sergio Trinchero, per trovare forme di welfare che possano aiutare le famiglie colpite dalla cassa integrazione. La richiesta è giunta chiara dalle organizzazioni sindacali, sono relative ad aiuti concreti, agevolazioni su servizi come scuolabus e mensa, ragionamenti su Imu e Tarsu.

Dice il sindaco di Cherasco Claudio Bogetti: «Dobbiamo dare un segnale di compattezza del territorio nel far fronte a questa crisi». Unitamente ai sindaci di Bra, Cervere, Marene, Savigliano, Fossano e Cavallermaggiore ha poi firmato una lettera inviata ai candidati alle prossime elezioni politiche, espressione del territorio, con la richiesta che si facciano promotori delle istanze della Sire e dei suoi lavoratori presso il Governo, affinché permetta loro di poter usufruire di tutti gli ammortizzatori sociali.

«Bisogna fare qualcosa concretamente », concludono i rappresentanti sindacali, «subito, perché non è possibile far aspettare questi lavoratori. Ci sono famiglie in seria difficoltà economica, ci sono nuclei in cui più di una persona è dipendente della stessa azienda. Tutti noi speriamo che si possa ancora trovare un acquirente, ma dobbiamo ragionare qui e ora. Le istituzioni devono essere chiamate adesso per dare un aiuto».

I lavoratori hanno percepito la tredicesima, ma non lo stipendio di dicembre. L’azienda aveva promesso di darlo entro fine febbraio, ma al momento pare sia difficile che possa far fronte a questo impegno. Conclude l’amministratore Trinchero: «Noi continuiamo a spedire gli ordinativi. Anche l’outlet, aperto a giugno, è in piena attività. Questo ci consente di avere liquidità per far fronte ai pagamenti. Fra qualche settimana riapriremo nuovamente qualche linea di produzione, masolo per soddisfare gli ordinativi che già ci sono arrivati. Speriamo anche di riallacciare contatti con possibili compratori».

Valter Manzone

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