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Giro di vite sulle case Atc

ABITAZIONE È l’ennesima frustata alla schiena di quanti – e, purtroppo, aumentano le persone che non ce la fanno – non arrivano a fine mese: l’Agenzia territoriale per la casa (Atc) cuneese farà pagare l’Imposta sul valore aggiunto del 10 per cento sui contratti d’affitto. Significa che, da quest’anno, chi godeva delle agevolazioni sull’abitazione dovrà fronteggiare un significativo incremento di spesa.

Fino a dicembre 2012 gli inquilini dei 3.580 alloggi popolari esistenti in provincia pagavano mediamente un canone mensile di 107 euro, mentre chi affitta in regime concordato (65 alloggi in tutta la provincia, 22 ad Alba e 43 a Cuneo) ammontava a 354 euro. Con il nuovo sistema tariffario un inquilino delle case popolari pagherà 130 euro in più l’anno, per chi affitta in regime concordato invece la maggiorazione ammonta a 420 euro. Si tratta di circa una mensilità in più d’affitto all’anno.

Eppure, con l’introduzione dell’Imu, il portafoglio dell’Atc langue. Per Daniele Racca, segretario provinciale del Sicet (Sindacato inquilini casa e territorio), «sul piano legale la decisione dell’Atc è discutibile. Infatti non potrebbero essere mutate le condizioni di un contratto in corso . L’applicazione dell’Iva avrebbe dovuto avere come premessa la stipula di nuovi contratti d’affitto».

Ad Alba, secondo gli ultimi dati disponibili, sono 326 gli alloggi di edilizia popolare. Considerando un numero medio di tre inquilini per alloggio, le persone che hanno subito la “staffilata” sul canone raggiungerebbero il migliaio.

Spiega il sindacalista dei pensionati Cisl Luigi Marengo: «Negli altri territori l’aliquota Imu decisa dai Comuni sul patrimonio immobiliare Atc è stata più alta. Nel cuneese la percentuale è di favore. Dunque, l’incremento tariffario degli affitti non è giustificato dalle spese che l’Atc deve affrontare per l’imposta».

Per ora, regna la confusione: l’Atc ha cercato di tamponare il salasso, introducendo un bonus che azzererebbe la maggiorazione tariffaria per gli alloggi a canone concordato e dimezzerebbe i canoni degli alloggi popolari. Poi si vedrà.

Matteo Viberti

SOLUZIONI TRA LE ROCCHE

Altri sei alloggi a Canale

Nell’ambito del programma regionale “10.000 alloggi entro il 2012”, il Comune di Canale ha realizzato sei appartamenti destinati all’edilizia residenziale sovvenzionata, già assegnati a giugno 2012, e sei rivolti agli ultrasessantacinquenni, recuperando un immobile di proprietà comunale nell’area di via San Martino, al confine tra la nuova Casa di riposo e il centro Asl. Per tali interventi il Comune ha ottenuto due finanziamenti: 546.167 euro per l’edilizia residenziale sovvenzionata e 601.118 euro per gli over 65. «Dal 17 marzo », spiega il vicesindaco Enrico Faccenda, «i  canalesi  ultrasessantacinquenni potranno presentare la domanda in Comune. Una commissione valuterà i requisiti e stilerà una graduatoria per procedere all’assegnazione degli appartamenti, che dovrebbe avvenire entro giugno. Con questi ultimi alloggi confidiamo di riuscire a sopperire alle richieste degli anziani di Canale. Come già per l’edilizia residenziale sovvenzionata, le persone che vi abiteranno, se lo vorranno, potranno usufruire della mensa, della lavanderia, del medico e di tanti altri servizi alla persona, messi a disposizione dalla casa di riposo».

e.c.

13 saranno realizzati a Santo Stefano

Santo Stefano Roero da tempo pensa a dare un tetto a chi è in difficoltà: grazie a un finanziamento di 110 mila euro ricevuto nel 2006 ha realizzato due case “popolari” nelle ex scuole elementari di Nostra Signora delle Grazie e Valle dei Lunghi, e ora ha in corso un nuovo progetto, molto più ampio, la cui realizzazione dovrebbe partire in autunno. Si tratta della creazione di 13 alloggi di edilizia pubblica nella frazione Valle San Lorenzo, nell’ex casa di riposo acquistata dal Comune. «Sono parecchie le famiglie o le persone che hanno bisogno di aiuto», commenta il sindaco Renato Maiolo. «Perciò abbiamo pensato a un progetto con altri Comuni del Roero: Montà, Monteu e Vezza». La Regione ha stanziato un finanziamento di un milione e 800 mila euro, pari al 90 per cento dei costi, il restante 10 verrà coperto da Santo Stefano. Gli alloggi verranno affittati per circa 200 euro al mese alle persone residenti in uno dei Comuni convenzionati. Per ora già 18 famiglie hanno inviato la richiesta, ai primi 13 verrà affittato un alloggio, gli altri rimarranno in lista d’attesa. «A far domanda sono stati soprattutto anziani, che vivono con una pensione di 400 euro al mese», continua Maiolo. Gli alloggi saranno costituiti da una camera da letto e da un bagno e avranno in comune un’ampia cucina. r.b.

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