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Romanzi d’amore

Domenica, 3 febbraio, nella Cattedrale di Alba, davanti al vescovo, mons. Giacomo Lanzetti, e alla Chiesa locale che partecipava alla Celebrazione eucaristica delle 10.30, 28 persone consacrate a Dio nella vita religiosa hanno rinnovato il loro “sì” a Dio, in occasione del loro giubileo. 25-50-70-80 anni di vita consacrata, vissuta nello stile di Gesù, donata a Dio e spezzata per i fratelli. Con loro erano presenti, se non tutte in modo fisico, le 230 suore che vivono e operano nella nostra Diocesi di Alba. Sono 28 vite, di cui 21 suore e 7 fratelli. Il tempo della loro presenza operosa nella Chiesa e nel mondo copre 80 anni di storia. Esse costituiscono 28 “romanzi d’amore”, nei quali sono evidenti i tre protagonisti, le cui vicende si intrecciano tra eventi di gioia e di difficoltà: Gesù, la persona consacrata e le persone per le quali 28 vite sono state spezzate e donate. Vorrei poter far parte di una “troupe televisiva”, per fissare i primi piani di queste vite, incominciando dagli inizi, decisamente intrecciati, per alcuni di loro, con una storia lontana, con la fatica di due guerre mondiali alle spalle, mentre, per altri un po’ più giovani, con l’avventura di cammini con altre culture, altri Paesi, altre lingue, altre religioni. È una giornata di inizio di febbraio. Una natura che gioca a nascondino con il sole un po’ accidioso. Fiori, foglie, alberi sembrano in attesa impaziente di quella primavera che tarderà ancora. La processione che accompagna il Vescovo all’altare si apre con le due sorelle che celebrano il loro 25° di consacrazione al Signore. Esse portano in mano, a nome di tutti, la candela della fedeltà. Ecco, sono riuscita a disporre la “troupe televisiva” nell’angolo della mia fantasia, nel tentativo d’inquadrare, una a una, le persone, chiamandole per nome e indicando le loro generalità, lette insieme agli eventi storici, nei quali i loro nomi hanno avuto una consistenza operativa che le ha portate fino a oggi, a proclamare, con la loro vita, il loro abbandono totale al progetto del Padre con il voto di obbedienza; a dare uno stile alla loro azione, appoggiandosi sullo stile di Gesù, che è entrato nella storia degli uomini e li ha amati con un amore gratuito, con delicatezza e con tenerezza. E tutto questo, con il loro voto di povertà; ad affrontare con coraggio i tanti cambiamenti che hanno trasformato la storia e il loro modo di viverla, con il voto di castità. È questo lievito, buttato nella pasta della loro vita quotidiana, che le ha portate fino a oggi a essere pane buono, spezzato, senza pretese e senza protagonismi, per coloro con i quali si sono trovate a vivere. La loro è stata una meravigliosa “adventura”, che continuerà fino a quando il Signore lo vorrà. Chissà se il messaggio della loro presenza è riuscito a essere decriptato e colto nel suo significato profondo, oggi, giorno memoriale della loro fedeltà a Dio e ai fratelli? Chissà che queste sorelle, con o senza velo, non abbiano veramente un dono da offrirci, nell’indicarci uno stile nuovo per camminare, insieme, verso un nuovo tipo di vita umana e cristiana ?

Suor Mariaxaveria, suora luigina

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