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Chiederemo il rinvio della Tares

TASSE Erano oltre 100 i rappresentanti delle Amministrazioni comunali che hanno risposto all’invito del primo cittadino Bruna Sibille, di trovarsi al centro polifunzionale “Giovanni Arpino” per confrontarsi con i neoparlamentari cuneesi. Sabato mattina i sindaci hanno potuto parlare – soprattutto della nuova tassa rifiuti Tares – con Mino Taricco, Chiara Gribaudo, Patrizia Manassero e l’ex direttore dell’Asl Cn2 Giovanni Monchiero; assenti invece Enrico Costa, Michelino Davico, Andrea Olivero, Mariano Rabino e la parlamentare di 5 Stelle Fabiana Dadone (impegnata nella visita al cantiere della Tav). Più volte, da tutti i primi cittadini, di qualunque colore politico, la Tares è stata contestata, per la sua grande incidenza sulle tasche dei cittadini e delle aziende. Hanno detto: «Si arriva ad aumenti, rispetto alla vecchia Tarsu, anche del 200%, sopratutto nel caso delle aziende. Ma anche le famiglie saranno chiamate a sborsare di più, mediamente un 40%».

Esordendo Bruna Sibille ha detto: «Ci sono situazioni diverse, con problematiche completamente differenti per quanto riguarda la raccolta dei rifiuti, la cui politica non può essere disgiunta dai Comuni». Dai neoparlamentari è arrivata la disponibilità a farsi carico delle problematiche del territorio.

«Nei giorni scorsi ci siamo trovati come gruppo», ha detto la senatrice Patrizia Manassero, «e abbiamo preparato una mozione per far slittare questa tassa al prossimo anno, avviando subito una revisione sui punti critici».

L’onorevole Giovanni Monchiero: «Il pericolo può venire dal fatto che se non si riconosce il merito si tolgono anche le motivazioni, quando un piccolo rinvio potrebbe essere una soluzione poco dolorosa e opportuna».

Poi hanno concluso l’onorevole Mino Taricco e la sua collega Chiara Gribaudo: «Ci sono tre criticità nell’applicazione di questa imposta: si mortifica l’autonomia dei Comuni, si istituisce una sovrattassa inconcepibile e si smembra la filosofia complessiva della gestione dei rifiuti. Per questo, assieme ad altri deputati, anche noi abbiamo già depositato unamozione per chiedere un ripensamento al Governo già nella prima settimana di apertura dei lavori della Camera».

Valter Manzone

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