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Il recupero dell’ex Faber, un esempio da seguire

URBANISTICA Il recupero del sito dell’ex Faber, la storica azienda braidese di corsetteria fallita alcuni anni fa, è stato presentato nei giorni scorsi come un modello a livello regionale.

A Torino l’Ance, l’Associazione nazionale dei costruttori edili, ha illustrato alcuni esempi di buone pratiche a livello regionale nel settore delle costruzioni, uno dei comparti economici più toccati dalla crisi economica. Il sindaco Bruna Sibille (che gestisce la delega all’urbanistica) non ha potuto essere presente, ma il Comune di Bra era rappresentato dalla dirigente della Ripartizione urbanistica, l’architetto Benvenuta Reinero.

L’Ance ha evidenziato come Bra, con il piano di recupero dell’ex stabilimento Faber di strada San Matteo, sia stato il primo Comune piemontese ad avviare un procedimento sulla base delle norme di semplificazione previste dal recente decreto “Salva Italia” in materia di riqualificazione delle aree produttive in disuso. In questo caso è stato chiesto di realizzare sei piccoli negozi (di superficie inferiore ai 250 metri quadrati). Il nuovo Piano regolatore, non ancora completamente operante, ipotizza peraltro un recupero complessivo dell’ex stabilimento Faber, dove è previsto che gli ex uffici siano trasformati in abitazioni e una parte di quella che fu la fabbrica sia destinata a ospitare attività artigianali.

«In questi giorni si discute molto circa alcuni temi che hanno a che fare con lo stop al consumo di territorio, la salvaguardia del paesaggio, il riuso degli immobili esistenti, paradigmi imprescindibili per un’urbanistica moderna e sostenibile», dice il sindaco Bruna Sibille. «Attraverso questo progetto sarà possibile dare una nuova destinazione a un’area di città dove sono presenti volumi un tempo utilizzati per l’attività produttiva che, anche alla luce della situazione economica attuale, potranno essere riconvertiti e riutilizzati. Attenendoci poi alle linee guida del nuovo Piano regolatore, che mi auguro veda la sua approvazione definitiva con settimane contate, abbiamo contemperato le esigenze della “città privata” con quelle della “città pubblica”, visto che il Comune potrà disporre di un immobile il quale ci permetterà di cogliere i proverbiali due piccioni con una fava».

La nuova costruzione permetterà infatti di dare una sede adeguata al Comitato di quartiere di Madonna dei fiori, che da tempo la chiede. A loro volta i locali attualmente occupati dal Comitato nell’edificio che ospita la scuola elementare di Madonna dei fiori saranno destinati all’attività didattica e amministrativa del plesso. «Mi auguro poi che, nel quadro di questa ristrutturazione, non manchi l’occasione di conservare la memoria di un luogo che ha rappresentato un’eccellenza della città esportata nel mondo e, mi auguro, la proprietà voglia dedicare anche uno spazio per ricordare lo storico marchio Faber», conclude il Sindaco. Diego Lanzardo

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